VIII Trofeo Città di Luogosanto
Chi sianta comandau non demusu fattu (se ci costringevano non l’avremmo mai fatto). La mattina del 19 dicembre l'aria è fredda. E' fredda a Cagliari quando partiamo, è gelida sui tornanti che da Tempio portano verso Palau. Dal Limbara innevato scendono fiocchi bianchi fin giù a Criscileddu. Il bar di Piero Sanna, da sempre ritrovo del trofeo Città di Luogosanto, somiglia più ad un rifugio di montagna, mancano solo i canederli ed il cotechino. Giunto all'ottavo anno, il trofeo di surfcasting raduna una folla di più di duecento esaltati che nonostante freddo, vento e neve non vedono l'ora di pescare nella spiaggia di Coluccia. Ed allora giù a capofitto che manca poco, 5 chilometri, 4, 3, 2 ,1... ma sono gli ultimi 100 metri i più difficili. A separare i nostri eroi dalla meta agognata ci si mette il fiume Liscia. Piove il giorno prima e la notte pure. Ed il Liscia scarica acqua sulla spiaggia fino ad inzupparla come una bruschetta nell'impepata di cozze. Non si passa, manco con il 4x4, o forse si... ma meglio non rischiare. Arriva la cavalleria!!! e cioè un trattore con tanto di rimorchio su cui trovano posto carrelli, sacche di canne e pescatori infreddoliti, stipati come agnellini verso il macello. Il breve viaggio in trattore ci permette uno sguardo dall’alto sulla spiaggia. Il mare è piatto, stirato dal vento, con una forte corrente da ovest ad est. Le ore di gara scorrono veloci o lente secondo i punti di vista. Veloci come il Maestrale che in barba alle previsioni rafforza e sferza la spiaggia, smerigliando le spalle dei pescatori "a sinistra" e "massaggiando" i visi di quelli con i picchetti ad oriente. Scorrono lente, come i gesti che normalmente rapidi scandiscono l'azione di pesca: legare un amo con le dita gonfie di geloni richiede quei buoni 5 minuti. Ma noi siamo uomini veri, uomini duri... più che duri surgelati. La gara vera e propria vive sul duello a distanza tra la coppia formata da Paolo Inzaina e Guerino Di Pellegrini (8 prede valide tra boghe e pagelli) ed il duo quartese Mauro Adamu e Luca Toni (9 prede valide, un risultato eccellente in un settore avaro di pesce). Ma come dice il proverbio, tra i due litiganti... a mezz’ora dalla fine ecco il sarago di 908 grammi che regala a Walter Pes e Pier Franco Desteghene la vittoria finale. Bravi Walter e Franco, soprattutto caparbi nel pescare sino all’ultimo, a 20 sotto zero, tra foche e pinguini.
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