VII Memorial Massimiliano Biosa
Il porto industriale di Oristano divide più o meno a metà un magnifico litorale che va dallo stagno di Cabras a S’Ena Arubia. La sezione più meridionale corrisponde alla spiaggia di Sassu, una sottile striscia di grana media e dorata che guarda direttamente al mare aperto, oltre le acque del Golfo di Oristano. Si tratta di una spiaggia molto frequentata dai surfcaster isolani e spesso ospita non solo trofei generici ma anche prove selettive ufficiali, valevoli per i campionati provinciali e italiani. La spiaggia è vincente, perché sopporta il forte vento di Maestrale, è assistita da un lungomare percorribile in auto con infiniti parcheggi su sterrato, ma soprattutto perché, almeno in questo periodo, si pesca di tutto. Probabilmente è la spiaggia più ricca di specie di tutta la Sardegna. Mormore, saraghi, orate, pagelli, lecce stella, gallinelle, muggini, sparlotte, gronghi, tanute, triglie, boghe, sogliole, scorfani, ma anche polpi, seppie, calamari, sebbene i cefalopodi non concorrano a fare classifica. Queste, per la precisione, le prede del VII Memorial Biosa, gara di surfcasting con postazione fissa (a picchetto) organizzata a fine ottobre dalla Polisportiva SudOvest di Domusnovas. Questa incredibile biodiversità viene esaltata a Sassu dalle condizioni della spiaggia. Una pulizia estrema, incredibile. Non una scatoletta di esca rinvenuta nell’arenile durante il pre-gara. Eppure non è che la spiaggia sia piena di contenitori per l’aliga. L’impressione è che sia frequentata da pescatori educati, comunque da persone consapevoli. Vale la pena ricordare a questo proposito che la pesca, nell’oristanese, a livello sociale è molto sentita non solo tra i giovani ma anche tra le donne e le persone più mature. Merito dell’associazionismo più popolare, spesso chiamato Arci, il quale vanta la capacità di insinuarsi nella comunità con espressioni diverse ma con un unico fine: la promozione sociale. D’altra parte però lamentiamo la carenza, sempre locale, di una sana componente agonistica tale da diffondere anche la filosofia Fipsas, più fredda forse, ma l’unica che introduce ai massimi livelli, ai campionati mondiali della specialità surfcasting. E se di mondiali si parla allora come non ricordare la presenza a questo Memorial “senza etichetta” di Roberto Accardi e Tiziana Campanile, grandi atleti cagliaritani, entrambi campioni del mondo?
La gara
80 box, 160 concorrenti, finalmente atleti da tutta la Sardegna, sono pronti al via con tutta l’attrezzatura dispiegata sulla sabbia. Tripodi, stendi calamenti, cassoni, picchetti di servizio e serbidore porta esche. Canne e mulinelli di ultima generazione, parature dai fili sottili e ami minuscoli quasi tremano in attesa del fischio d’avvio. Si inizia prima che cali il sole. È tempo di pescetti, lecce stella in primis. Non è un segreto per nessuno e tutti sondano il sotto riva nella speranza di fare molte catture visto il bonus di 50 punti per ogni preda valida. Ciò nonostante qualcuno spera nel colpaccio.
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