Vele che Vincono
Spesso ci fermiamo a guardare una barca a vela: ci colpiscono le linee filanti dello scafo, la geometria del bulbo e del timone, l’organizzazione delle attrezzature sul ponte o la rastrematura dell’albero, trascurando il motore che muove e rende viva quella bellissima barca. Quel magico insieme di tessuti che spinge un’imbarcazione a filare più forte, consente ai grandi navigatori di attraversare gli oceani e girare intorno al mondo spinti solo dal vento. Per capire come si progettano e poi si realizzano le vele, proviamo a ricostruire una bella chiacchierata con un uomo che sulle vele tutti i giorni ci scommette la vita di imprenditore e di sportivo: Andrea Mura.
Cosa ti ha spinto a diventare progettista e realizzatore di vele da regata e da crociera?
Eravamo un gruppo di ragazzini dello Yacht Club Cagliari scatenati e tutti molto bravi, allora ai massimi livelli nazionali nella classe 420. Cercavo costantemente di capire come ciascuna piccola regolazione dell’attrezzatura della mia barca potesse influire sulla velocità e usavo gli amici come lepri. Inevitabilmente arrivai alle vele, rendendomi subito conto che lavorandoci direttamente si poteva migliorare le prestazioni in modo molto evidente. A sedici anni decisi che il mio futuro era in mare, tra le vele, e così, dopo il diploma, la strada era praticamente segnata.
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