Una Licenza Inutile
La notizia è recentissima e non è ancora ufficiale (si legge, infatti, nell’ultima bozza della Legge di bilancio 2019), ma è destinata a incidere pesantemente sulla pesca sportiva e ricreativa. Dal prossimo anno per andare in mare con amo ed esca ci vorrà una comunicazione al Mipaaf e un contributo da 10 a 100 euro, a seconda della tecnica di pesca preferita e del tipo di imbarcazione utilizzata, da versare in favore della Guardia costiera, della ricerca scientifica, per interventi di salvaguardia della risorsa ittica e per la promozione della pesca sportiva.
I meccanismi e soprattutto la volontà del legislatore non sono chiari a nessuno e solo “domani”, con successivi decreti, scopriremo la reale portata del provvedimento. Però la sanzione, 51 euro, per chi contravviene alla norma, è certa!
Intanto si registra un dissenso diffuso, generato dal futuro e matematico calo dei pescatori non disposti a pagare balzelli aggiuntivi e sottoporsi ai vincoli di antipatici lacciuoli burocratici. Il malcontento generale è motivato anche dall’inutilità di questa licenza che porterebbe in cassa una cifra ridicola rispetto al danno che subirebbe il settore commerciale e industriale e in seconda battuta, la stessa cassa statale che il governo giallo-verde vorrebbe, comunque a spese “de noantri”, rimpinguare. Ecco perché il provvedimento che istituisce la licenza è demenziale. Non servirà a nessuno! Ma è certo che metterà in pericolo la fragile economia che sostiene questo settore. È certo che metterà a rischio centinaia di posti di lavoro. È certo che, dulcis in fundo, a conti fatti, sottrarrà risorse anche allo Stato.
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