Una Fissa Sotto Sale
Era da molto tempo che volevo provare la mia roubasienne in mare e dato che in foce ormai la usavo da un po’ con discreti risultati, decisi di provarla in porto. Dopo aver smontato da lavoro alle 22, una sera di luglio decisi di raggiungere Federico e Guido, due inossidabili pescatori, capaci in questa occasione di resistere al mal di schiena e pescare tutta la notte nelle formidabili acque di Porto Corallo a Villaputzu. Intorno alla mezzanotte giunsi al porto e trovai Guido alle prese con la roubasienne (e di questo mi prendo tutti i meriti dato che prima di conoscermi non l’aveva mai usata) con all’attivo un cefalo e una bella oratina e tante mangiate con altrettante ferrate a vuoto. Nell’osservare Guido, mi resi subito conto di non essere tanto pratico della pesca notturna (mia nonna avrebbe detto che ero poco uscito), perché mi mancavano la lampada frontale, i galleggianti con le astine porta starlight e le starlight. A questo punto avevo due opzioni: tornare a casa o aspettare l’alba. Vedendomi in difficoltà, Guido mi prestò le starlight da montare su uno dei suoi galleggianti “vintage” e per la luce mi arrangiai con il cellulare. (Colgo l’occasione per ricordare uno dei galleggianti vintage di Guido, tragicamente scomparso nelle acque di Villasor durante una gara qualche giorno dopo…). Iniziai a preparare la postazione posizionando il panchetto con tutti gli accessori e la roubasienne e dopo aver sondato mi misi a pescare. La prima cosa che venne alla luce era il modo in cui i pesci si relazionavano con l’esca e le esclamazioni di Guido e Federico sul fatto che i pesci “mangiavano male” non erano mai state più azzeccate. Ora si che avevo capito le tante ferrate a vuoto di cui Guido mi parlava, e collegai questo fatto alla presenza dei cefali. Stavamo usando entrambi bigattini, sia per esca che per la pasturazione che avveniva rigorosamente a fionda. Avevo come lenza madre uno 0,16 e 0,14 come finale che certo non erano dei diametri adatti alla diffidenza dei cefali, però noi eravamo a caccia della regina ed essendo abituati alle catture di Katia Vacca, non ci sembrava il caso di rischiare con finali più sottili.
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