Una Costante Minaccia
Finita l’estate e il lungo strascico di questo 2019 ancora assolato, almeno qui in Sardegna, le barche vanno a riposo, in rimessaggio, in attesa di una nuova primavera. Resiste solo il gozzo, il fisherman, il polivalente gommone, che di solito trasportano, oltre le persone, canne e mulinelli, sia per il bolentino che per la traina o il vertical, ma anche fucili. Insomma, ciò che tiene vivo l’interesse per il mare nella brutta stagione è soprattutto la pesca, che sia con la canna o la fiocina. Sull’attività, ludica o sportiva, diffusa, in realtà, molto più di quanto si pensi o si sia finora registrato, grava il mai domo proposito della pesca professionale di spingere i tecnici del Mipaaf verso l’imposizione di una licenza di pesca a pagamento. Ma i goffi tentativi finora realizzati e le assurde proposte giunte nelle apposite commissioni, fanno pensare a una vera e propria persecuzione con sfumature che mettono in evidenza un fare a dir poco in conflitto di interesse. Ciò vuol dire che sulla riva opposta c’è spazio per un solo valore, senza un minimo margine al dialogo. E il vertice? E il vertice deve ancora prendere posizione. Nel migliore dei casi, scegliere se accondiscendere alle richieste di una lobby potente, oppure liberare la pesca sportiva e ricreativa dalla costante minaccia di un provvedimento che metterebbe in crisi i settori della pesca e della nautica. Ma non sarà così! Alla fine se una posizione ci sarà, dipenderà dal peso politico delle fazioni. Dai voti che le parti saranno in grado di muovere. E in quel caso... non è detto che non ci siano sorprese.
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