Una casa per un popolo
Questa volta è dai piani alti che parte la riscossa. Esattamente dall'ex Stazione marittima, molo Sanità, porto di Cagliari. E' qui infatti che ad agosto si è insediato il Comitato regionale Fipsas. Una casa per un popolo, finalmente. La base per una riscossa che il neo presidente Roberto Demontis ha pianificato in ogni minimo dettaglio a partire proprio da quel riavvicinamento con le istituzioni che ha prodotto l'importante risultato della sede ma anche l'inserimento delle attività subacquee nel corso di laurea in scienze motorie presso l'università di Cagliari. Sistemata la poltrona e la scrivania negli ampi locali di via Roma, adesso bisogna prendere di petto le criticità che di fatto impediscono l'incremento di tesserati e attività. In particolare in quei settori più difficili, meno familiari a Demontis: la pesca in mare e quella nelle acque interne. Se da un lato, infatti, subacquea e didattica vantano profili di livello, vedi ad esempio, tra i fatti più recenti, i record del mondo di apnea dei fortissimi Davide Carrera e Chiara Obino e l'attivazione dei centri Cefis (Centro formazione per istruttori subacquei) a Cagliari e Sassari, dall'altro registriamo una preoccupante stagnazione con numeri in vertiginoso calo, a partire dalla provincia di Cagliari. Il surfcasting, ad esempio, non produce attività proporzionata alla potenzialità della disciplina, né a livello regionale, né a livello italiano. Da una solida e privilegiata valenza nazionale siamo scaduti al ruolo di comparsa con ripercussioni evidentemente negative anche sull'attività regionale. Alcune discipline, vedi la popolarissima canna da riva, non ha più sbocchi agonistici e così dicasi per la pesca dalla barca, sia essa bolentino o tutte le forme di traina. Nelle acque interne, a dispetto di un crescente successo delle manifestazioni promozionali, manca una corrispondente attività agonistica di livello sia regionale che nazionale. E' pur vero che la crisi ha toccato tutti, ma proprio per questo oggi è indispensabile rimuovere quelle barriere che ci impediscono di esprimerci, vedi povertà delle acque e mancanza di spazi fruibili. Non sono problemi semplici, ma se abbiamo trovato una sede al porto e spazio all'università, siamo autorizzati a sperare che il presidente risolva anche questi.
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