Un Obiettivo Comune
La primavera è sinonimo di risveglio. Come se in tre mesi il pianeta si ricaricasse di energia ed entusiasmo. È così! Anche per i settori della nautica da diporto e della pesca, ricreativa s’intende. Da una parte, nei cantieri e rimessaggi, ferve l’attività, si lucidano le barche che a giorni dovranno risplendere, come al solito tutte insieme, nel mare azzurro. Contemporaneamente prende forma il Salone nautico di Genova, la vetrina che aprirà i battenti in autunno, che misura lo stato di salute del settore e che anticipa la stagione futura. Nella pesca invece il risveglio è legato all’attività biologica, alla riproduzione, alla presenza sotto costa di tante specie che richiamano i pescatori. E pare primavera anche per le associazioni che sbandierano forme di attività pro pesca. Una primavera, anche in questo caso “biologica”, visto il proliferare di sigle e bandiere, nazionali e internazionali: Aps, Arci, Efsa, Fipo, Fiops, Fipsas, Igfa, tanto per citarne alcune. Tutte pescano in un bacino che qualcuno quantifica in 3 milioni di individui, potenziali forse, ma circa 2 milioni risultano certificati dal Mipaaf. Un gran bel giochino che vale tre miliardi di euro e che oggi richiede non solo una gestione manageriale ma, soprattutto un’efficace azione di tutela. Infatti, tra i tantissimi interessi in gioco, ce ne sono alcuni che soddisfano altri appetiti, in contrapposizione al nostro sport. Risulta quindi indispensabile che l’obiettivo delle associazioni di cui sopra sia comune, primo fra tutti, il diritto di ogni cittadino, nel rispetto della legge, di praticare la pesca ricreativa e sportiva. E per vincere nelle nostre file, resistenze di parte e posizioni dominanti, forse è arrivata l’ora di proporre una nuova figura, omnicomprensiva, che sia portavoce unica di una forza che così conterebbe davvero 3 milioni di persone.
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