Un futuro possibile
Archiviamo senza nostalgie quest’ultima porzione di stagione a conti fatti abbastanza disastrosa, inutilmente disastrosa. I dati del Governo, circa le entrate relative alla tassa di proprietà sulle barche, non sono assolutamente confortanti. Dei 155 milioni previsti, ne sono arrivati soltanto 24. Il che significa che la nautica ha pagato a caro prezzo un intervento che non ha sortito i risultati attesi. E se fosse solo una questione di numeri... chissenefrega. Il problema è che molte aziende, già sofferenti per la crisi, da ormai 4 anni sempre più insistente, hanno licenziato nel migliore di casi e chiuso nei più disperati. Eppure, già in passato, le misure in qualche modo e a vario titolo restrittive o vessatrici, nei confronti della nautica, si sono sempre rivelate un flop del tutto controproducente. E’ evidente, che più forte di ogni ragione è la convinzione che la barca, in un paese che pur vanta ottomila chilometri di coste, sia considerata ancora un privilegio cui hanno accesso soltanto i ricchi, potenziali evasori fiscali. C’è da augurarsi, in questo sfacelo economico, che quest’ultima prova di insussistenza, scoraggi futuri paladini di retta morale, da azioni sconsiderate e mortificanti per un settore protagonista, con oreficeria e moda, dell’Italian Style, fino a ieri significativo in termini di Pil. L’ultima chance è da venire, nel 2013 al più tardi, col cambio della guardia. L’ultima frontiera, in cui spera ormai gran parte del Paese stanco dei professori, è un’azione politica forte, coraggiosa e soprattutto lungimirante ma ancor sottoposta al giudizio popolare, ancor oggi unico contrappeso con voce in capitolo! Ma intanto auguriamoci che l’annuale appuntamento ligure sia propositivo e portatore d’iniziative per un ancor possibile futuro.
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