Un atteso rinnovo
Siamo arrivati in fondo. A fine Febbraio si vota. Finita l’esperienza dei tecnici, attendiamo che la politica tracci un nuovo percorso: per noi sarebbe abbastanza un governo onesto ed efficiente. Le premesse, per fortuna, lasciano spazio anche ad un atteso rinnovo, ma saranno i giorni a venire e non le promesse di oggi, a far chiarezza sul futuro. Gli italiani, non per la prima volta, esprimeranno una volontà mediata dalla comunicazione, dai mille interessi di parte, dal sistema, e molti affronteranno quest’ennesima tornata elettorale, con il solo vigore, ultimo a morire, della speranza. Una speranza un po’ diversa da quella che la nautica alimenta, in finir di mandato, in tema fiscale. L’eredità Monti infatti riaccende una speranza, fondamentale per la ripresa del settore: la pace col fisco. Tanto si apprezza nelle nuove misure di accertamento che il governo ha varato, in particolare il Redditometro. La nautica da diporto, ultimamente vessata tanto da cadere nella profonda crisi esplosa a Genova, assume nei confronti del fisco una dimensione reale, non più discriminata. Infatti, lo scellerato coefficiente che moltiplicava il valore di un’imbarcazione, nel nuovo Redditometro non esiste più. Per conseguenza chi possiede una barca viene tassato, giustamente, allo stesso modo di chi è proprietario di un immobile. Venendo a cadere questi incomprensibili pregiudizi, la società si sentirà un pochino sollevata mentre il futuro Governo si troverà avanti col lavoro e nel caso si trattasse di un esecutivo davvero efficiente, non troverà difficoltà a mettere a punto quelle quattro cose che ancora mancano e che oggi più che mai sono indispensabili, per il rilancio della nautica. Una su tutte la disponibilità di posti barca.
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