Un Anno di Ripresa
Sono passati 365 giorni. Un intero anno. Forse l’ultimo di un lungo, grigio, periodo di crisi universale. Sarà il 2016 l’anno della ripresa? Naturalmente ce lo auguriamo tutti e, al di là delle profezie di facciata e propaganda, in verità qualche piccolo segnale si è già intravisto, in entrambi i settori, pesca e nautica. E in verità anche in mare. A conferma della ciclicità della pesca, qualche cattura in più si è fatta. Vedi le spigole e le orate della costa settentrionale, a Sorso e Badesi. Insomma possiamo anche allargarci un po’ e azzardare che i presupposti per un rilancio ci sono. Certo, molto dipenderà da noi, da come ci muoveremo, da quanto saremo credibili e soprattutto da quanto peso riusciremo a scaricare sui tavoli che contano. In verità un confronto, già avviato, importantissimo, su cui misurare il nostro peso, ci vede in difficoltà ed è quello delle quote relative alla cattura del tonno rosso. Lo stesso per cui in osservanza del catch and release, tanto ci danniamo per taggare le bestie e trasferire i dati agli istituti di ricerca, affidabili consulenti di quel legislatore che dimostra tanta attenzione per la pesca professionale e forse fastidio per la pesca ricreativa. Voglio dire: a fronte della nostra solerte e precisa collaborazione che appaga i nostri bisogni etici e morali, avete mai visto un professionista che a qualunque titolo catturi un tonno e lo rilasci? Quali sono i benefici che seguono a questa impegnativa e meritevole operazione e che a noi destinano Ue e Governo? È questo, oggi, un nodo cruciale perché il re dei pelagici è l’espressione più importante della sinergica simbiosi tra pesca ricreativa e nautica. E siccome il comparto della nautica aspetta il 2016 con prospettive interessanti, sarebbe auspicabile che la pesca ricreativa promuovesse e intensificasse i collegamenti con l’unico e potente riferimento di mercato ad oggi disponibile: l’Ucina.
Commenti ()