Tuccoli 250 VM
Accanto all’incredibile produzione americana di barche per la pesca, il mercato italiano sta riscoprendo le virtù del prodotto nostrano, di quel made in Italy che vede la cantieristica tricolore seconda a nessuno. L’attenzione dei progettisti si è concentrata sui classici open dai 19 ai 27 piedi, motorizzati con fuoribordo, e realizzati, sostanzialmente, per soddisfare le specifiche esigenze della pesca. Le proposte più credibili scaturiscono dalla collaborazione tra il cantiere è il cosiddetto “esperto”, un personaggio che pratica la pesca e che, adoperando soluzioni soggettive, risolve le mancanze e le carenze che si riscontrano nei più diffusi prodotti industriali. Più o meno su questa falsa riga si è mosso anche il cantiere toscano Nuova Tuccoli: 70 anni di esperienza, centinaia di scafi prodotti, e tecnologia avanzata. Infatti, nei laboratori di Collesalvetti, si fa uso dei più moderni sistemi di computazione fluidodinamica, in grado di predire la qualità delle doti marine e la velocità con approssimazione trascurabile.
Gli scafi Nuova Tuccoli sono costruiti con l’adozione di un telaio “a ragno” resinato al fondo e al fasciame (una soluzione che dà garanzie anche in termini di rigidità dei manufatti) per ridurre vibrazioni e scricchiolii, con rinforzi strutturali in compensato certificato di Okumè, il legno più idrorepellente in assoluto, per assicurare durevolezza. La stratificazione delle imbarcazioni Tuccoli è classica, finalizzata a ottenere scafi monolitici, e viene realizzata utilizzando resina vinilestere per le prime pelli di fibre (è la migliore soluzione per prevenire l’osmosi) quindi resina poliestere per le ultime. Il tutto, protetto da gelcoat, non solo di qualità, ma anche in quantità superiore: 1,8 millimetri anziché gli 1,5 utilizzati di norma dai cantieri. Queste sono le basi, oggi solide, di una fase di ripensamento e sviluppo del cantiere, attualmente impegnato nella produzione di imbarcazioni sul modello degli yacht da diporto, come la sintesi che presentiamo in queste pagine: il Tuccoli 250 VM. Si tratta di un imbarcazione open, center consolle di sette metri e mezzo, sviluppato grazie alla collaborazione del pluricampione del mondo di pesca da natante Marco Volpi. Lo scafo presenta linee d’acqua studiate per le onde corte e ripide del Mediterraneo, per dare stabilità quando si pesca all’ancora o quando si scarroccia in drifting e naturalmente per raggiungere velocemente le poste di pesca. In coperta si trova tutto il necessario per un’azione sportiva confortevole ed efficace. Il Tuccoli 250 VM presenta una ridottissima superficie esposta al vento, nonostante la protezione offerta dal T Top alla postazione di guida. Nasce così, con un pozzetto ampio e un’area calpestabile di 4,3 metri quadrati, con al centro una seduta per pilota e copilota al servizio della postazione di guida, ben protetta da acqua e sole dall’hard top in vetroresina e sorretto da tubolari in acciaio che riprendono stile e dimensione di tientibene e battagliola di prua. Compatto fuori, ma grande dentro, il T 250 VM rende i movimenti del pescatore intorno alla barca agili anche grazie ai passavanti laterali larghi 23 centimetri sul calpestio. A spingere questo fisherman veloce e sicuro verso la zona di pesca ci pensa il fuoribordo Suzuki DF300B, per chi desidera la massima potenza installabile, mentre si possono applicare propulsori con potenza più contenuta. Uno straordinario potenziale di portacanne da posizionare dove più si desidera e vasche per il vivo e il pescato, piani di lavoro e doccetta per pulire e pulirsi. Il tutto in una barca carrellabile. Un vero giocattolo “Vietato ai Minori”.
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