Trote al Tocco
Finalmente ci siamo! O meglio ci risiamo, visto che come ogni anno la nostra astinenza da torrente ha finalmente nuovo sfogo con l’apertura della pesca alla trota. Il primo Febbraio si da il via alle danze con l’apertura della pesca alla trota fario, seguita da quella all’iridea un mese più tardi (primo marzo). E non c’è freddo o neve che ci spaventi, se abbiamo la possibilità di raggiungere le rive del “nostro” torrente lo facciamo, con la voglia di togliere le “ruggini” invernali ad attrezzature e riflessi. Le trote sono lì, le poche superstiti dal bracconaggio, dall’inquinamento e dalla scomparsa dei loro habitat, ancora poco attive a dire il vero, per questo sospettose e quindi difficili, ma non importa, la soddisfazione della cattura sarà ancora maggiore e comunque spesso secondaria al fatto di aver passato ancora delle splendide ore a contatto con la natura. Abbiamo spesso parlato di pesca alla trota, a spinning in lago e in torrente, a legering in lago e anche dell’uso delle esche sintetiche per la cattura del salmonide. Ho aspettato però l’apertura di questa nuova stagione di pesca per parlare della tecnica forse più diffusa nei nostri torrenti (e meno “pubblicizzata”) per la pesca alla trota: la pesca al tocco con esche naturali. Ho aspettato l’apertura anche perché in questo periodo particolare, caratterizzato da freddo, pioggia e a volte neve, livelli d’acqua o troppo alti o ancora troppo bassi, è senza dubbio la tecnica migliore per la ricerca della regina del torrente. Per la pesca a spinning è meglio aspettare ancora un po’, quando il livello delle acque si sarà un po’ stabilizzato e le schiuse di insetti, insieme alle temperature più miti, renderanno le trote più attive. Come accennato la pesca al tocco è una tecnica molto diffusa nell’isola, anche se forse tenuta gelosamente nell’ombra quasi si corresse il rischio di perdere il “proprio” torrente anche solo a parlarne… Ma andiamo a vedere un po’ meglio di che tecnica stiamo parlando (continua sul giornale).
Commenti ()