Trota Doppia Chiusura
Parliamoci chiaro, l’italico amore per il salmonide si è affievolito negli ultimi due, tre lustri. Vuoi per il sempre crescente interesse verso tecniche specialistiche mirate ad insidiare una sola specie, vuoi per il dilagare del “fenomeno” dello spinning marino, vuoi per un ricambio generazionale che nasce e cresce con diversi punti di influenza che oramai con sempre meno frequenza conducono alla figura del “trotaiolo”. Non fraintendete l’incipit del discorso, non voglio dire che i pescatori italiani hanno dimenticato la “regina” delle nostre acque dolci, ma semplicemente che si è passati da una monarchia salmonicola ad una oligarchia retta da centrarchidi, esocidi, percidi e siluri e specie che tempo fa nemmeno ci si sognava di insidiare con esche artificiali. I vecchi trotaioli, e quelli cresciuti sotto la diretta influenza di questi ultimi, non hanno mai mollato e mai molleranno la ricerca del salmonide, ma molti pescatori che si avvicinano recentemente allo spinning si ritrovano imbottigliati nella scelta di un predatore da eleggere come preda principale al quale far ruotare intorno, occasionalmente, altri pesci da insidiare. Al giorno d’oggi pare corra l’obbligo di essere bravi a tutti i costi, o perlomeno di essere considerati tali. In passato un bravo pescatore era in grado di padroneggiare diverse tecniche, passando dalla pesca con esche naturali allo spinning con disinvoltura, con l’obbiettivo di sfruttare al meglio le condizioni offerte dallo spot durante una pescata.
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