Troppo bello...
Il 28 aprile 2011, nelle pagine economiche del Corriere della Sera, appariva un avviso a pagamento, dove Anton Francesco Albertoni, presidente Ucina, nel sottolineare lo stato di abbandono della nautica italiana, ricordava, direttamente al Presidente del Consiglio, i 6 punti di un piano presentato nel 2009, di cui mai si è avuto riscontro e attraverso il quale si sarebbe potuto rilanciare il comparto: 1- Destinazione al diporto delle aree inutilizzate dei bacini portuali esistenti. 2 - Eliminazione della licenza edilizia per i pontili galleggianti. 3 - Semplificazione amministrativa delle navi da diporto. 4 - Semplificazione delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali. 5 - Iter autorizzativo agevolato per i porti a secco. 6 - Equiparazione del regime della locazione di imbarcazioni a quello del noleggio.
Lo scorso 5 maggio, con l’approvazione del Decreto per lo sviluppo economico, da parte del Consiglio dei ministri, queste richieste sono accolte in gran parte (leggi punti 1-2-3-4), per la soddisfazione della nautica italiana. Il successo di Ucina è motivato, giacché i punti in discussione, sono supportati da un reale impatto economico e occupazionale nelle regioni costiere e soprattutto al sud. Inoltre, senza gravare di un centesimo, sulle casse dello Stato, il piano di Ucina produce, per contro, un importante gettito per l’erario. Questo Decreto, chiarisce l’indirizzo politico del Governo e questo è un segnale importantissimo che speriamo non trovi ostacoli nelle varie amministrazioni chiamate in causa. Insomma dopo anni di crisi e battaglie, finalmente arriva uno spiraglio importante, un’opportunità che anche in periodi di forte sofferenza, può e deve attrarre i capitali privati per i necessari investimenti. Speriamo che tutto questo non sia troppo bello...
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