Trionfo Oltremare
Stessa storia, stesso posto, stesso bar… Così come, nel ‘99, Max Pezzali cantava sui palchi italiani, così oggi, sabato 3 ottobre 2020, i ragazzi dell’Oltremare di Nuoro ci riprovano con la settima edizione del loro trofeo. Stesso posto di raduno al bar Gasoline di Orosei, nel rispetto delle ormai classiche direttive e restrizioni covid, e stessa storia per quanto riguarda la formula gara, articolata in un tour de force per tutta la notte, con settori da cinque, formati da box di tre persone. Tutto è concesso in questa gara di “sole” 14 ore: canne di riserva già armate per un’azione di pesca in velocità; cavetti d’acciaio per la ricerca del serra “sbanca trofeo”; e per non farci mancare nulla, il vivo per cercare qualche bella spigola, visto anche il periodo. Sarà per la tipologia di gara, ma ancor più per la super ospitalità e organizzazione dei ragazzi di Nuoro, anche quest’anno, ottima l’affluenza di partecipanti: 183 iscritti per un totale di 61 box. Estrazioni delle postazioni forse un po’ troppo al fotofinish e via di corsa nel proprio settore, per l’inizio gara previsto alle ore 18:00. A accoglierci troviamo subito un bel mare formato, con onde alte e forte corrente laterale che in alcuni settori obbliga da subito quasi tutti gli atleti a sfoderare piombi a palla e piramidi.
Da una prima lettura del mare le condizioni non sembrano per niente male: canali e secche ben definite e una scaduta in corso in piena gara, fanno sperare in bei pesci e in cospicui carnieri. E così, tranne per qualche settore, sarà a fine gara. A pesata ultimata il metro sentenzierà valide 745 prede e l’ago della bilancia sarà messo a dura prova pesando un totale di oltre 54 chili. Campo gara più fruttuoso nei primi settori picchettati alla Marina, dove il primo e il quarto si contraddistinguono con oltre 100 catture totali, ma anche all’ottavo a Su Barone e al dodicesimo a Osalla ci si difende bene con 72 e 80 prede valide. Maggior numero di pescato per il picchetto numero uno, dove il box formato dai sassaresi del Larus Club, Manuel Chessa, Antonio Arru e Sebastiano Soro, ha una notte veramente movimentata superando i tre chili di peso, frutto di 47 catture tra cui occhiate, saraghi e mormore. A rendere l’idea della mangianza di questo settore si segnala anche un pesce anomalo, o comunque molto particolare e raro, al picchetto numero quattro: un palombo di oltre 50 cm abbocca infatti alla compagine dell’Oltre Mare. Il vivo non dà invece i frutti tanto sperati, una sola partenza di frizione fa sognare, per poco, i tre atleti, che dopo aver immaginato una preda da urlo si devono arrendere alla “spiacevole” torpedine portata sul bagnasciuga, che viene prontamente rilasciata perché non valida. Svolta della gara, con sorpresa, al settore numero due. Il box misto formato da Efisio Mostallino, Stefano Ghiani e Andrea Muntoni, sapendo che al picchetto numero uno il pescato sta diventando sempre maggiore e forse irraggiungibile, decide di provare il tutto per tutto e viste le condizioni meteo sopra descritte, opta per un bell’innesco di seppia fresca nel tentativo di stuzzicare l’appetito di qualche spigolona. Neppure il tempo di farsi il famoso “segno della croce”, ed ecco la svolta: tutti e tre sobbalzano nel sentire il suono della frizione e nel vedere il cimino piegato all’inverosimile. Canna in mano inizia il combattimento, ma da subito c’è qualcosa che non torna. Tutti e tre sono degli esperti anglers di quelli con la A maiuscola, esperti sia di mare mosso che di grosse prede, per cui capiscono immediatamente che non è una spigola, troppo forte e tira in maniera costante. Qualche minuto di combattimento ed ecco saltare fuori dall’acqua il possibile vincitore del trofeo, ma la cattura non è sicuramente certa vista la forte risacca nell’ultimo gradino, ma ancor più per l’utilizzo della lenza a discapito del solito cavetto d’acciaio. Terrà? … Non terrà? Gli ultimi attimi sono i peggiori, ma superata la schiuma finale, eccolo dimenarsi in spiaggia, allamato, per fortuna loro, al labbro. Un bellissimo pesce serra. Peserà oltre due chili e mezzo che sommati comunque alle altre 34 prede serviranno alla vittoria del titolo finale e ai conseguenti applausi e complimenti da una parte, e mugugni e musi lunghi dall’altra, che non vede di buon grado la pesca, in gara, di questa preda. A completare il podio di giornata gli ormai immancabili coxineros di Villacidro con il team formato da Antonio Sechi, Alessio Medda e Fabrizio Caddeo, con 26 prede. Per quanto riguarda il titolo societario, vittoria per il Larus Club, seguito dall’Hippocampus Club e dal Coxinas. Compli- menti come al solito a tutto il team organizzatore, che con la loro simpatia e ospitalità ogni anno ci regalano una due giorni ricca di passione per la pesca, risate, tanto cibo e tanta, tanta… ma tanta birra! Grazie ragazzi ci si vede sicuramente l’anno prossimo!
Commenti ()