Tonno rosso
Lo ha deciso Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate: il tonno rosso non è una specie a rischio di estinzione. La proposta promossa dal Principato di Monaco e sostenuta dalla Ue e dagli Stati Uniti non è passata. Il muro giapponese ha resistito e alla grande. Una vittoria troppo facile, 68 voti contro 20, 30 gli astenuti. Qual è il significato? Federpesca sostiene, alla luce della determinazione di marzo, a Doha, sede dell’ultima assemblea Cites, la necessità di una vera ed approfondita ricerca scientifica al fine di stabilire un metodo di prelievo sostenibile.
Ma allora, io, povero e ignorante pescatore sportivo e ricreativo, perché devo limitarmi nella pesca del tonno rosso, se il mondo intero stabilisce che la risorsa non è in pericolo? Perché devo limitarmi se a quando pare, e se credito vogliamo dare al presidente di Federpesca, la ricerca scientifica, ad oggi non si è espressa con sufficiente autorità, tanto da auspicare, appunto, una seria ed approfondita ricerca?
La morale, mi pare semplice e disarmante e mi porta a un interrogativo. Perché esporci a queste magre figure? Perché non siamo stati in grado di farci valere sulla base di argomentazioni certe, scientifiche, inconfutabili? Perché, io, cittadino europeo, di fronte a fatti come questo, devo riporre fiducia in chi mi rappresenta? Perché, io pescatore sportivo e ricreativo, devo sentirmi colpevole di pescare un pesciolino, una volta ogni tanto, seppure questo si chiami tonno? Perché dar credito a una licenza di pesca imposta dall’alto che rappresenta solo un ostacolo alla libertà dell’individuo, una vessazione di cui domani qualcuno potrebbe ben pentirsi? Amici, adesso entriamo nel vivo del censimento col quale da qualche mese avete preso confidenza, troverete anche una pagina internet dove esprimervi ed uno stampato in tutti i negozi pesca e poi vi aspetto a Cagliari al Nautic Show dal 10 al 18 aprile.
Alberto Belfiori
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