Toni da Record
E quindi uscimmo a riveder le stelle. E’ l’ultimo verso dell’Inferno di Dante e ben si adatta alla nostra avventura. A tutti quelli che invocano da tempo il ritorno del “vero” surf casting, a tutti quelli che senza bassa pressione non si esce, a tutti quelli che aspettano con trepidazione l’inverno dico: va bene, anche a me piace la schiuma e le onde sferzate dal vento ma visto che oramai sono nonno e la schiena mi fa male al solo pensare di piantare un picchetto, la notte del Planet Fish speravo di riposare un pochetto; fare di quelle pescatine semplici, un po’ di amici, una birretta… Non come ai vecchi tempi, quando con il mio amico Pistillone riempivamo il cofano della Renault 4 con canne, mulinelli e solo poche lattine di Ichnusa e via, verso il selvaggio west! Poi le lattine iniziarono ad occupare gran parte del cofano, la “callella” prese il posto dello spirito d’avventura e la pesca, per me, diventò un’attività più comoda (a Cagliari si direbbe da mandrone). Ma la sera del 31 Agosto, senza preavviso, mi sono ritrovato protagonista di un’emozionante, quanto “elettrica”, versione della pesca dalla spiaggia. Un nubifragio si è abbattuto su Cagliari ed il vento dai quadranti occidentali ha iniziato a spingere i grossi cumuli di nubi minacciose verso di noi, verso le spiagge di San Giovanni, Colostrai e Feraxi, insomma quelle del Planet Fish. La manifestazione, che con grande bravura Luca Toni ha portato alla decima edizione, non poteva avere cornice più epica. Tutti ricorderanno quella notte, illuminata dalle saette che danzavano nel cielo ad est, per fortuna in mare aperto. E con orgoglio in futuro potrò affermare che, insieme al mio compagno di pesca Antonio Bruno ed altri 214 “fulminati”, quel giorno c’ero anch’io! E parafrasando l’Enrico V di Shakespeare, tutti noi fulminati abbiamo urlato:”Oggi è la festa di Planet Fish; colui che sopravviverà quest'oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Planet Fish”.
Numeri da record
Torniamo un attimo indietro. Nel pomeriggio di sabato 31 Agosto, come ogni anno da due lustri, il bar e la veranda dell’hotel Elisabeth a San Priamo hanno ospitato il raduno del trofeo Planet Fish. La manifestazione, che negli ultimi anni prevede la formula a box, ha richiamato ben 108 squadre per un totale di 216 pescatori; numeri così non si vedevano da tempo in una gara di surf casting, un bel segnale! La rodata organizzazione ha fatto in modo che tutte quelle noiose operazioni preliminari (iscrizione, sorteggio e ritiro delle buste gara) si siano svolte velocemente e senza intoppi; insomma, abbiamo potuto raggiungere il nostro picchetto in spiaggia con calma, quando mancava più di un’ora al fischio d’inizio. Un grande ringraziamento deve andare quindi a Luca e a tutto il suo staff, perché la loro solerzia ci ha permesso di prepararci al meglio per affrontare la notte di pioggia, bravi! Il mare, leggermente increspato da un soffio di Grecale che a tratti lasciava il campo a brezze da terra (dovute per lo più al passaggio della perturbazione) faceva presagire che i settori migliori sarebbero stati quelli più a meridione, a Colostrai e Feraxi; e così è stato. Quando mancavano pochi minuti all’inizio della gara ha iniziato a piovere con più insistenza ed il minaccioso rombo dei tuoni ci ha tenuto in allerta. Ma con il passare del tempo è stato chiaro che la perturbazione aveva deciso di graziarci, il temporale scaricava la sua energia in mare, sempre più lontano, sempre più al largo. Senza più timore abbiamo iniziato a pescare sotto una fitta pioggia. In molti speravamo di sfruttare l’imbrunire per mettere “un po’ di fieno in cascina”, ma le catture tardavano a venire. Erano da poco passate le dieci di notte quando ho assistito ad un meraviglioso spettacolo che difficilmente scorderò. Il sorteggio ci aveva assegnato un picchetto a Feraxi e da li potevo osservare il campo gara per intero; la spiaggia di Colostrai, appena nascosta dai pontili di Feraxi piccola, il promontorio di Torre Salinas e più a nord la lunga San Giovanni. Ad un tratto, dopo aver sbrogliato l’ennesimo garbuglio delle mie parature, ho alzato lo sguardo e sono rimasto affascinato. Duecento e più lucine sfavillanti delineavano il profilo delle spiagge e facevano da eco alle più pirotecniche luci delle folgori in mare; il campo gara somigliava ad una brace ardente, tutti erano in pesca e con un gesto delle braccia li ho quasi abbracciati, fantastico!
E’ pur sempre una gara
Il Planet Fish è una manifestazione che, l’abbiamo già detto tante volte, non può essere ridotta a semplice gara sportiva, anzi…. Nonostante partecipino tutti i migliori pescatori sardi, il trofeo è l’occasione anche per i meno esperti di provare l’ebbrezza della gara. La possibilità di pescare per una notte intera diluisce lo spirito agonistico e permette di socializzare; tra un caffè caldo ed uno scambio di consigli la notte scorre più veloce. Ma alla fine della gara Luca accoglie i pescatori con una premiazione sontuosa. Ed allora ricordiamo i bravissimi Luigi Fadda e Fabrizio Marongiu che a Colostrai sono stati capaci di strappare al mare 6 prede valide tra qui una bella occhiata. Per loro un meritato terzo posto finale. Nel mio settore ho avuto l’onore di gareggiare con la coppia sassarese formata da Simone Sau ed il campione sardo Raimondo Demartis. Nonostante noi abbiamo tentato di tenergli testa alla fine hanno meritato la supremazia nel settore dimostrando di saper interpretare bene quelle difficili condizioni. Per loro 7 prede, tra cui una spigola pescata all’alba, ed il secondo gradino del podio. Sempre a Feraxi hanno faticato non poco Fabio Agus ed Andrea Busonera. I loro sforzi sono stati premiati con il maggior numero di prede e la vittoria finale; complimenti! Il premio per la preda più grossa è andato a Mario Olianas e Pierpaolo Pili, con una Mormora di 440 grammi pescata a San Giovanni. La decima edizione del trofeo Planet Fish ha confermato le attese, dimostrando di essere un volano per l’intero movimento del surf casting. Chiamatelo “vero” o come volete, di sicuro quello che si respira in questa gara è il più autentico. Leviamoci sulle punte e facciamoci più alti al nome di Planet Fish.
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