Tira e ritira… alla fine si spezza.
Questa storia del tonno rosso, delle quote assegnate e immediatamente ridotte agli sportivi per lo sforamento dei professionisti, non è piaciuta a nessuno, men che meno al milione (ma io credo anche due milioni), di appassionati cittadini, contribuenti, consumatori e sportivi. Gente normale, tranquilla fino a ieri e oggi incazzata. Gente che per uscire una giornata a pesca, spende migliaia di euro e di più ne spenderebbe se gli fosse concesso. Il tonno della pesca ricreativa genera un’economia che vale almeno 20 volte quella tradizionale legata alla pesca commerciale. Con quale diritto e in base a quale principio socio-economico questo “governo del fare” si permette di trattarci in questo modo? Per caso, gli operatori della pesca dilettantistica hanno meno diritto di guadagnarsi uno stipendio? Oppure le attività del nostro tempo libero si devono uniformare a quelle degli imbarcati sui pescherecci o a quelle dei loro armatori? Posso capire, ma non condividere, le resistenze di una categoria che cerca di portare acqua al suo mulino e vede, seppur demagogicamente, una concorrenza sleale da parte dei diportisti. Ma che dire di chi gli dà ascolto. Di chi continua ciecamente a considerarci un problema anziché una risorsa? Se n’è accorta anche la Fipsas che qualcosa non va. E noi siamo lì, tutti pronti a sostenere qualunque iniziativa di protesta. Tutti pronti ad arginare la prepotenza e l’ignoranza e denunciare fatti come quelli che sono avvenuti qui in Sardegna, negli uffici regionali dell’Assessorato all’agricoltura e che testimoniano il livello di strafottenza dei nostri detrattori. Ricorderete la gara di pesca al tonno di Porto Corallo, di inizio giugno: 15 imbarcazioni, 2 giornate di pesca, 2 tonni catturati! Bene! Si è corso il rischio di non poterla disputare per le insistenti pressioni dei pescatori professionisti a cui fortunatamente i solerti e integerrimi funzionari dell’Ufficio pesca hanno saputo tener testa.
Ma adesso basta, anche noi abbiamo voce e statene certi, la faremo sentire!
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