Tanute... meno male
In questo periodo è probabile, con un po’ di fortuna, imbattersi in nutrite comunioni di tanute. Vale sia la conoscenza di spot particolari, in precedenza collaudati, sia le maledizioni degli amici trainisti sconsolati per un’uscita a vuoto e con poche note da rilevare se non quei pesciacci che martoriano i preziosi e “sudati” calamari. Grazie a queste news, frequenti all’inizio della Primavera e fonte di imbarazzo e irritazione per chi naviga a ½ nodo, si riesce a stabilire con ragionevole attendibilità dove calare l’ancora e aspettare le potenti abboccate delle tanute. È curioso che lo stesso animale (Spondyliosoma cantharus) sia fonte di entusiasmo per alcuni, mentre per altri rappresenta una vera e propria maledizione. Così è, e... Meno male, per chi pesca tanute a bolentino. Il quadro generale è semplice e rientra nei canoni del classico bolentino sottocosta: 40 metri di profondità, come media, ami fino al 4, non più grandi, in media, piombo finale (g 80-50), tre braccioli di pari lunghezza (cm 30) e diametro mm 0,25/0,30, in media. La variante che comporta un aumento dei valori, così come la riduzione è il peso dell’animale. E qui c’è da giocare abbastanza.
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