Sushi a vela
Una forte passione per il mare e la barca a vela, queste sono le motivazioni che hanno spinto una giovane studentessa, al sesto anno di medicina, a lasciare momentaneamente gli studi, per dedicarsi a tempo pieno alla vita in mare. Un desiderio forte di vivere in mare nel senso più assoluto. Non con il desiderio di armare la propria barca a vela e partire per intraprendere navigazioni più o meno lunghe verso nuovi porti, ma, piuttosto, con il desiderio di vivere la sua quotidianità in mare, con la sua famiglia, sulle acque della sua Sardegna. Una scelta coraggiosa, maturata in lei fin da ragazzina, quando andava al mare a pescare con suo fratello. Sì, perché Federica Lecca è una ragazza con le idee molto chiare e nella sua scelta di vita, ha messo in primo piano la voglia di libertà, rifiutando qualsiasi pressione esterna. Grande amante del mare, appassionata di pesca, musicista e fotografa, ha così deciso di intraprendere questo nuovo stile di vita. Lasciata la terraferma, la sua camera accogliente, l’armadio pieno di vestiti e tutte le comodità della casa in cui viveva, si è trasferita nella sua barca Kairos, un Comet 910 del 1978, ormeggiata nel porto di Cagliari, che è diventata la sua nuova casa. Iniziando quella che sarebbe stata la sua vita futura, alla ricerca di un’esistenza più essenziale, a contatto con la natura. Nello stesso marina conosce Stefano, che da oltre 4 anni, ha scelto, come lei, di vivere in barca e che più tardi diventerà suo marito. Federica, Stefano e la piccola Marisol, vivono nella barca ormeggiata nel pontile, nei loro documenti la residenza e quella del Marina del Sole, molo Sant’Elmo, pontile A. La loro vita si svolge nella “casa barca” di Stefano, il “Tang Y Tang”, uno show 29 del 1974, seguendo il ritmo naturale della giornata e accudendo a tutti i lavori di normale manutenzione, che richiede una barca, più che fosse la loro casa tradizionale.
La loro vita segue il ritmo della giornata, sveglia con le prime luci dell’alba, pulizia e manutenzione della barca, non trascurando di mantenere i “rapporti di vicinato” con gli altri proprietari che, come loro, hanno deciso di vivere a bordo delle loro barche. Anche in questo periodo di emergenza, per Federica, è stato un periodo di quarantena; il suo “io resto a casa” è diventato “io resto in barca” che ha trascorso con i suoi cari, avvolti soltanto dal rumore del mare, del vento e degli uccelli. Percependo lo strano silenzio del traffico limitato, vedendo l’acqua del mare più pulita e limpida del solito e filmando la presenza dei delfini, che spesso, pur essendo all’interno del porto, affioravano vicini alla loro barca. La passione di Federica per la musica (tra due anni terminerà gli studi al conservatorio) l’ha portata a suonare uno strumento del tutto particolare, tipico della tradizione musicale sarda, le launeddas. Uno strumento a fiato di origine preistorica, costituito da diversi tipi di canne e suonato con la difficilissima tecnica della respirazione circolare. Suonandole, ripercorre e rievoca le vecchie usanze, sempre vive, nella cultura sarda. Uno strumento che aiuta a interiorizzare e a ritrovare un senso di pace. Federica ha deciso di destinare la propria barca Kairos, a un'attività nuova e innovativa, quella del Boat&Breakfast un po’ differente da quello classico. Coadiuvata dal marito, accompagna i turisti nelle uscite, facendo conoscere loro il territorio e il proprio modo di vivere e di concepire la vita in barca. Una sorta di turismo esperienziale, fatto di conoscenze del tutto innovative, immersi nella natura, vivere in barca, svegliarsi alla luce del Sole e dormire cullati dal ritmo del mare. La passione di Federica per le launeddas, la porta a conoscere Ricardo, sushi chef della cucina giapponese e anche lui appassionato studioso delle launeddas. Tra i due nasce un’amicizia, Federica va matta per il sushi e così comincia scambiare ricette e consigli con Ricardo, desideroso di approfondire lo studio dello strumento. Passa del tempo in cui i due si frequentano, scambiando vicendevolmente le conoscenze dello strumento suonato da Federica, con la maestria nel preparare il sushi, maturata da Ricardo. La famiglia di Federica decide di ospitare Ricardo in barca per un’uscita lungo la costa. In questa occasione nacque il connubio, barca a vela-sushi, complice il profumo del mare e la fresca brezza del vento, che trasportava lontano il dolce suono delle launeddas. Profumo di mare, suono arcaico delle launeddas, barca a vela cullata dalle onde, lo sferragliare della catena, che affondava trascinata dal peso dell’ancora, diedero il segnale che l’ora del pranzo era arrivata. Un pranzo particolare, in un ristorante esclusivo, in mezzo al mare cristallino con, sullo sfondo, la costa rocciosa, sulla testa un cielo fantastico e gustando il sushi preparato da Ricardo. Una fortuna non da poco in un periodo di lockdown in cui tutti i ristoranti sono chiusi. È a seguito di questo episodio che scatta la scintilla per dar vita all’unione dell’attività di Boat&Breakfast a bordo di Kaitos di Federica, con lo stile sushi Umami Experience creato da Ricardo. Nacque così l’idea di Bentu (da Bento, che in giapponese che significa “porta pranzo al sacco” e dal sardo Bentu, che significa vento.) Federica, che cura ogni aspetto della vita di bordo, si è organizzata proponendo la formula del sushi, preparato anche con il pescato locale, da consumare a bordo durante le uscite. Conoscendo questa coppia ho avuto la possibilità di scoprire un nuovo modo di intendere la vita e una nuova forma di turismo, legata al ritmo naturale della giornata, vissuta come la vivono i marinai, con poche cose necessarie. Chi arriva sulla loro barca, destinata al Boat&Breakfast, porta con sé solo lo stretto necessario, uno zaino contenente il minimo indispensabile per affrontare un'esperienza di vita semplice in un ambiente meraviglioso. Scoprire le cale e le spiagge, pescare, gustare a bordo il sushi e, una volta rientrati, prepararsi a trascorrere la serata a bordo. Non è raro vedere i delfini danzare davanti alla loro barca ed è molto romantico assaporare un aperitivo, immersi nella calda luce del tramonto. Una bella e coraggiosa scelta di vita per una donna così giovane, che aveva davanti a sé una vita tranquilla da medico. Buon vento a Federica e a tutti quelli che condividono con lei questa passione.
Commenti ()