Sul Filo di Lana
La stagione di pesca alla trota che si è conclusa il 31 di Ottobre è stata in generale un po’ strana. I condizionamenti climatici dovuti ad uno strascico dello scorso (freddissimo e piovosissimo) inverno, ci ha lasciati con dei laghi colmi d’acqua, impraticabili per la quasi totalità e con temperature dell’acqua che hanno iniziato a salire in modo accettabile solo dalla fine di Aprile. Condizioni particolari che hanno reso la vita impossibile a noi spinner. Spesso e volentieri più che cercare la selezione si è dovuto cercare “il” pesce per scappottare. Dopo l’Estate siam finiti dalla padella nella brace, con un abbassamento repentino dei livelli e laghi mezzi vuoti. Personalmente sono arrivato alle porte della “chiusura” con un record stagionale di 42 centimetri, una splendida fario ingannata nella calura di agosto. L’obbiettivo però, devo ammetterlo, era più alto: è un po’ che manca l’over 50. Mi sono giocato tutto all’ultimo momento disponibile, una sorta di “all in” per usare un termine oggi tanto di moda. Oggi mi voglio concedere la licenza di un racconto, quello della mia personale chiusura di questa stagione. A Marzo uno dei consigli che vi diedi fu questo: “Non sottovalutate nessuno spot, un errore che spesso si commette è quello di non lanciare in un determinato punto perché non lo si ritiene possa essere buono. Valutatelo prima, pensate come potete affrontarlo al meglio e fate comunque 4 - 5 lanci, spesso le sorprese sono dove meno ce le aspettiamo”. Beh, è una delle cose più importanti che l’esperienza nella pratica dello spinning mi abbia mai insegnato e che ci crediate o meno è stata la chiave di volta della mia stagione. Mai sottovalutare nessuno spot (scarica l'articolo completo).
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