Fantastico weekend di luglio all’Igfa Mediterranean Championship. Un incredibile numero di allamate e catture ha vivacizzato una due giorni irripetibile che rimarrà nella storia del Mare Nostrum e negli annali della Federzione mondiale della pesca sportiva e dello Yacht Club di Porto Rotondo.
È una ricorrente e sfortunata conseguenza il flop delle organizzazioni che per incidenti di percorso, spessissimo meteorologici, sono costrette improvvisamente a cambiare il calendario degli eventi. Pareva un destino segnato anche per l’edizione 2023 del Campionato Mediterraneo Igfa di inizio luglio, poi, causa maltempo, rimandato di sole due settimane. Invece, pur alleggerita di diversi equipaggi, abbiamo assistito a un’eccellente gara di traina d’altura, una competizione ad alto livello, un’emozionante happening baciata dal sole, al quale un’incredibile quantità di pesci non ha saputo rinunciare.
Day one - Massimo Brogna, rappresentante italiano Igfa e membro del board con sede a Dania Beach, accoglie i concorrenti e al briefing della sera precedente, prima della cena di benvenuto allo Yacht club Porto Rotondo, presenta le regole di gara e perfeziona ogni dettaglio, in particolare le modalità video per documentare catture e rilasci. La mattina, alle 7:30 in punto, si va, a tutto gas, verso il campo gara a circa 15 miglia da Porto Rotondo, un’area circolare con raggio di 6 M. Le sei imbarcazioni, tutte armate di outrigger, e in qualche caso addirittura con 13 canne, sono entrate in pesca prestissimo, tanto che il primo strike, su Genesis, ad opera di Carlo Caiani, l’avvocato, viene registrato dopo appena 45 minuti. Per la cronaca si trattava di una lampuga issata a bordo dopo un quarto d’ora. Immediatamente dopo, a 4 minuti di distanza, è Karima che denuncia un doppio strike: due aguglie imperiali, entrambe regolarmente rilasciate. Poi è andata avanti così, col vhf infuocato e i messaggi watsapp a ripetizione, senza interruzione di continuità e fino alla fine della gara. Le ultime emozioni sono per Valentina Dominici a bordo di Briciola che però perde l’alalunga; Roberto Morandi, su Yellofin, che rilascia un tonno rosso; Andrea Linguanti, armatore di Marbea, che alle 15:55 mette a pagliolo un’alalunga, ultimo pesce di giornata. Al porto, come costume a casa dello Ycpr, Dilia Madaminova, i vini Ulisse e Enrico Derosas sono lì, in attesa di abbracciare e rinfrescare gli equipaggi e ritirare il pescato. Tutto al caldo, sotto il sole, ma con un unico pensiero: quanto si è pescato? E qui iniziano i numeri, perché quelle otto ore appena passate, rimarranno scritte e stampate nella memoria dei presenti. In tutto sono 28 strike, di cui 8 spearfish, 12 albacore, 4 bluefish e una lampuga. 3 i pesci persi. Numeri davvero da ricordare.
Day two - Quindi, all’indomani, stessa ora di partenza, stesso campo gara e ancora più emozioni. Questa volta è Nicolò Melgrati a dare il la. Dopo solo 16 minuti dallo start imbarca una lampuga. Se-gue Andrea Monti su Alfred Gordon, che però perde un’importantissima aguglia. Poi è la volta di Yellofin di Paolo Perazzo (armatore), Max Molinari e Roberto Morandi, con 5 strike uno dietro l’altro e 4 albacore a bordo. Si rifà vivo Melgrati e poi Caiani con un’aguglia rilasciata. E il finale è in crescendo con Marbea e Karima scatenati. Proprio quest’ultima, con Davide Guastoni alla canna, chiude le emozioni, con il rilascio dell’ennesima aguglia imperiale, alle 14:55, cinque minuti prima del game over. Meravigliati, affaticati e ancora eccitati, gli equipaggi di buon ordine seguono il rituale della consegna e della pesatura e della successiva asta del pescato, con il simpatico intervento di qualche outsider. Poi i numeri: 38 strike, di cui 9 aguglie imperiali, 16 alalunghe, 4 tonni rossi, una lampuga, 8 slamate. Un’ora in meno di gara e un pescato superiore del 30% rispetto alla prima giornata. Ci sono vinti e vincitori. Onore e merito a Karima che ha puntato da subito sull’aguglia. Brava Marbea che non ha mai mollato. Complimenti a Genesis per il finale sprint. E bravo Giordano Pecci per la cattura più grossa. E bravi tutti, Massimo Brogna in primis, per l’eccezionale due giorni di traina d’altura, in american style, nello splendido scenario di Porto Rotondo e del suo elegante Yacht club. Una gara unica, eccitante, coinvolgente, indimenticabile e forse anche irripetibile, ma da rifare.
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