Spigole nella corrente
Gertrude, giovane spigola ambiziosa, nuota sempre in avanguardia. Le altre “adolescenti” devono lasciarle il passo, che prepotente! Nessuna piccola spigola può nuotare davanti a lei senza dover subire le sue angherie. Gertrude è lunga ormai 40 centimetri e le sue pinne brillanti fanno impazzire i giovani maschi che le nuotano tutt'attorno. In più la spinetta gode dei favori del capo branco, Matilda, una grossa femmina, lunga più di 80 centimetri. Matilda sorvola sul caratterino della giovane, non ha tempo per queste cose; deve trovare cibo per il branco e un posto adatto per deporre le uova… è arrivato il momento. Così facendo però non si accorge che Gertrude cresce viziata, egoista, prepotente. Il branco si muove nel buio, a pochi metri dalla riva. Matilda sente che la foce del fiume è vicina: la corrente, la salinità, la tempe- ratura, la sua esperienza la guidano e tutti le ubbidiscono. In testa al branco nuotano due grossi maschi, avanguardia esperta che ha trascorso in queste acque molte stagioni. Il loro compito? Individuare e schivare il pericolo maggiore, gli inganni preparati dall’uomo. In questo periodo bisogna fare attenzione ai pesciolini finti, spettacolari imitazioni munite di micidiali ancorette perforanti. I due dell’avanguardia, astuti e veloci, guidano gli altri esemplari con piglio sicuro. Poi viene la regina, Matilda e un corteo di maschi che la corteggiano e le proteggono i fianchi. A debita distanza si muove il resto del branco, per lo più giovani e giovanissimi esemplari, sempre affamati e impavidi.
“Nella scelta dell’artificiale non esiste una regola ferrea. C’è chi ormai in foce usa solo gomme, ma le hard non sfigurano; proviamole tutte! ”.
Ma il gruppo si muove veloce, nella schiuma, tra le alghe in sospensione. Le meno esperte a volte rimangono indietro. Paoletta è tra queste; giovanissima e lunga appena 26 centimetri, per la prima volta nuota con i grandi, dopo aver trascorso tutta la sua breve vita in laguna. Che fatica nuotare contro corrente, impossibile stare al passo! E così Paoletta, a un certo punto, rimane da sola, disperata. Trova una buca creata da un mulinello che continua a roteare a poca distanza, un punto perfetto, proprio come le ha insegnato mamma Matilda. Paoletta tenta di riprendere fiato, ha paura ma la buca la protegge. Poi dalla schiuma emerge un grosso muso, “Paoletta scansati!”. È l’avanguardia, segno che il branco ha deciso di tornare indietro. “Che succede?”, chiede Paoletta tutta affannata. “C’è bassa marea, la corrente del fiume è impetuosa. Arretriamo, ma tu rimani qui, hai trovato un buon punto per sferrare qualche agguato; se vedi un bel pesciolino stordito… attacca!”. Ok, pensa Paoletta, forse il peggio è passato. Ma non ha fatto i conti con Gertrude. La prepotente, vogliosa di dimostrare la sua abilità, ha perso tempo tentando di risalire la corrente; voleva dimostrare di essere migliore dell’avanguardia. Poi, quando ha capito che lo sforzo era inutile, è tornata sui suoi passi ma ormai tutte le buche erano occupate da altre spigole. Ecco però che vede Paoletta, quella spigoletta rinsecchita tutta comoda nella sua buca. “Aspetta un attimo!” e con un colpo di pinna la sposta e occupa la postazione. Paoletta non si aspettava quella pinnata, non riesce a controllare il nuoto e di colpo si sente trascinata via. Qualcosa l’ha punta vicino alla branchia, qualcosa di forte che la trasporta sino a riva. È un pesciolino… finto! Una stupida ancoretta si è conficcata nella sua branchia e adesso la trascina. Un inganno dell’uomo, l’avevano avvertita i più esperti. Ma la giovane spigola non riesce a liberarsi, è fuori dall’acqua. Nelle prime luci del-l’alba i suoi grossi occhi incontrano quelli di un “coso” strano, mai visto. Poi capisce: “È l’uomo! L’ha catturata! È finita!”. Ma l’uomo non la maltratta anzi, le toglie quella “spina” dalla branchia, si avvicina alla riva e la adagia sull’acqua. Paoletta nuota terrorizzata, ma è libera! Non capisce il comportamento dell’uomo; forse, pensa, sono troppo piccolina, chissà?! Intanto il branco inizia a cibarsi, la corrente trasporta proprio lì piccoli mugginetti gustosi.
Gertrude mangia con avidità e non lascia passare niente per chi le sta dietro; il punto trovato da Paoletta è davvero ottimo… e ride. Vede nella schiuma un grosso boccone, un muggine più grande e appetitoso che però nuota “strano”, contro corrente. La prepotente non si accorge che la sua preda ha il muso legato a uno spezzone di Fluorocarbon dello 0,28. Paoletta assiste a tutta la scena. Si accorge subito che quel pesce è finto; solo uno stupido non lo capirebbe. Paoletta scorge Gertrude nell’atto di attaccare, si lancia per avver- tirla, ma la prepotente, credendo che voglia rubarle il pasto, la strattona con la pinna e ingoia l'esca. Gertrude sparisce nella schiuma, si dimena ma viene trascinata verso riva. Chissà, pensa Paoletta, forse l’uomo buono la libererà. Ma quella è l’ultima volta che vede la sfortunata compagna. Sono passati molti anni, adesso Paoletta è la regina, maestosa, con la sua livrea di un argento brillante. Conduce ogni anno il branco alla foce e fa in modo che le più stupide nuotino lontano da riva. Non sempre ci riesce.
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