Sottocosta in Tre Mosse
Anche chi sta per iniziare dal principio, seguendo pochi ma indispensabili consigli, può raggiungere in poco tempo, risultati molto soddisfacenti nella tecnica della traina costiera con esche artificiali. Bisogna però attrezzarsi. Innanzitutto occorre installare nel pozzetto due o più porta canne in modo che queste ultime (di differente libbraggio), anche sotto trazione, possano essere inserite o estratte con facilità. Naturalmente, diamo per scontato che tra la strumentazione elettronica di bordo sia compreso un buon ecoscandaglio, ad esempio con tecnologia Chirp e un pronto Gps.
Traina a 2 canne
Per cominciare si parte con una canna da venti libbre, economica, compreso il mulinello non deve superare i cento euro. La seconda canna può arrivare a trenta libbre, sempre per lo stesso prezzo. Per imbobinare i mulinelli usiamo del nylon da trenta libbre per la canna più pesante e venti libbre per la più leggera. Dopo aver caricato la bobina con qualche centinaia di metri di filo, dividiamo la parte finale in tre porzioni, ciascuna di venti metri, legando due fiocchetti di filo di diverso colore. Per la porzione finale utilizziamo un filo in fluorocarbon o un buon nylon per terminali. La giunzione con la lenza madre va fatta con una girella “crane”, singola o doppia, di dimensioni sufficienti alla pesca che intendiamo fare, ma di volume adatto a passare negli anelli della canna e/o nel guidafilo del mulinello, pena il recupero a mano degli ultimi venti metri di lenza.
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