Sotto il sole d'Aprile
C’è aria di primavera in giro: le giornate sempre più lunghe e la temperatura sempre più mite scaldano corpo e spirito.Un processo che si ripete da sempre ci fa uscire da una sorta di letargo e ci spinge all’azione; per noi pescatori in apnea, soprattutto per chi ha fatto pausa invernale, la voglia di ributtarci in acqua è tanta. Rispolveriamo la nostra attrezzatura e scopriamo che la muta sembra essere rimpicciolita e che il neoprene sia meno spesso di quanto non lo fosse l’anno precedente, ma forse è solo un’impressione dovuta alla perdita di familiarità causata dalla lunga lontananza, almeno così speriamo, perché se c’è un periodo in cui l’acqua del mare raggiunge la temperatura più bassa è proprio questo. E invidiamo quelli che a pesca ci vanno tutto l’anno, senza interruzioni, e si accorgono meno delle variazioni termiche. Coraggio comunque, prepariamoci. Una controllata doverosa alle cuciture e, a chi usa mute sfoderate, agli incollaggi, può evitarci sgradevoli sorprese. Avete mai provato a tornare, con una fretta curiosa, al punto di partenza, perfidamente lontano, con la giacca liscio-spaccata da sei e mezzo aperta su un lato dalla spalla alla vita? Vi auguriamo caldamente (il termine ci sembra molto appropriato) di no. E la cintura, soprattutto se in gomma, il cinghiolino della maschera, la maschera stessa, gli elastici dei vostri arbalete, e le scarpette delle pinne, che non si rompono mai entrambe nello stesso momento ma solo una, la seconda che state calzando, li vogliamo controllare? (continua a leggere sul giornale)
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