Sotto Costa
La pesca a traina in acque costiere viene definita da alcuni piccola traina, per differenziarla dalla traina d’altura. Questa definizione non è tuttavia corrispondente alla realtà perché pescando in acque cosiddette costiere, cioè nei limiti di distanza delle sei miglia dalla riva, molto spesso si possono catturare pesci di notevoli dimensioni. Basterebbe ricordare le ricciole e le lecce che possono superare i trenta chili di peso. Oltre alle ricciole e alle lecce gli altri pesci insidiabili nella traina a fondo sono i dentici i paraghi e alcune specie di cernie. Non tutti questi pesci sono di facile cattura nelle acque italiane, anzi si può dire che le specie più importanti, che pure abbondano nel Mediterraneo, sono piuttosto rare nelle nostre coste. La ragione per cui pesci quali le ricciole e i dentici sono piuttosto rari sulle nostre coste deve essere attribuita all’intenso sfruttamento delle fasce costiere da parte della nostra incontrollata pesca commerciale e alla forte diffusione della pesca illegale dovuta seppur in minima parte, anche agli sportivi. In Sardegna possiamo considerarci ancora fortunati per la presenza diffusa di prede lungo tutto il perimetro dell’isola, ma in tono molto minore rispetto ad alcune zone del Mediterraneo quali la Dalmazia, la Corsica e la Tunisia (continua sul giornale).
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