All’interno della barca, anche se tutto sembra più sicuro, le possibili situazioni di pericolo sono altrettanto frequenti e i danni, a volte, risultano più seri e con conseguenze più gravi per la sicurezza dell’imbarcazione.
È soprattutto sottocoperta che si sviluppano gli incendi e la parte che merita più attenzione è certamente la cucina. La presenza della bombola del gas è di per se un motivo di seria preoccupazione, anche se obbligatoriamente sistemata all’esterno. Chiunque sia destinato alla preparazione dei pasti deve verificare la chiusura del rubinetto posto sulla bombola ogni volta terminata il suo servizio (spesso non lo si fa, perché si pensa che sia una fatica inutile, dal momento che dopo qualche ora lo si deve riaccendere per preparare il tè). Il gas è più pesante dell’aria e si deposita in basso, nella sentina, assieme ai vapori del gasolio, che frequentemente, anche in piccole quantità, vi finisce per piccole e inevitabili perdite. È come stare seduti su una polveriera!). L’acqua e l’olio bollente in pentole non saldamente bloccate e su cucine “poco basculanti” sono un’altra seria causa d’infortunio. Scolare la pasta è un problema arduo, se si deve procedere come solitamente si fa in casa. La scottatura è inevitabile e l’ustione seria è assai probabile per chi sta ai fornelli. Anche in cucina, benché possa sembrare scomodo, suggerisco di indossare maglietta, pantaloni e scarpe, i primi perché ci proteggono da schizzi bollenti e le scarpe perché salvano i nostri piedi dalla caduta di oggetti mal posizionati. Facciamo molta attenzione anche all’uso dei coltelli e degli altri accessori da cucina, evitando di lasciarli in giro. La barca si muove spesso in maniera imprevista (un’onda improvvisa e di direzione diversa dalle altre, causata dal passaggio di una nave o da un’altra imbarcazione, un cambio di rotta, una virata, etc.) ed il ferimento delle mani è un rischio assai frequente. Se schizzi d’olio finissero a contatto con la fiamma del gas, l’incendio dell’olio contenuto nel tegame è un fatto quasi certo. Mantenete vicino alla cucina un coperchio di diametro adeguato (più largo del tegame) e una coperta antincendio. Evitate assolutamente di utilizzare acqua per spegnere le fiamme in una padella d’olio; il risultato sarebbe estremamente pericoloso. Pensate che l’acqua, quando raggiunge la temperatura di ebollizione, sviluppa un volume superiore di ben 1600 volte a quello che occupava allo stato liquido.
Cuccetta, sentina e sala macchine - In cuccetta evitiamo assolutamente di fumare, soprattutto se siamo stanchi e predisponiamo le spallette antirollio, specie per le cuccette alte. Cascare addormentati dall’altezza di un metro e mezzo non è un’esperienza da ricordare con piacere. Su molte imbarcazioni il motore è sistemato in un locale separato, al quale si accede dall’esterno. Questa è la soluzione che offre le migliori garanzie, perché il locale, essendo separato dal resto dello scafo, può essere adeguatamente protetto con materiale resistente al fuoco e può essere dotato di un sistema antincendio efficace (anidride carbonica) e automatico. In ogni caso, nell’eventualità che si sviluppi un incendio nel locale macchine, evitate di aprire boccaporti o portelli che permettano un consistente ingresso d’aria, perché alimenterebbe l’incendio, sviluppando fiamme alte. Altro punto da tenere sotto controllo è la sentina. La lunga permanenza a bordo abitua il nostro olfatto all’odore del gasolio e rende più difficile individuarne eventuali perdite. Un’ispezione giornaliera e un efficace sistema di aerazione interna ci permetteranno di dormire sogni tranquilli. Teniamo sempre presente che la maggior parte degli infortuni e degli incendi a bordo è dovuta quasi esclusivamente al nostro comportamento e atteggiamento mentale. Siamo sempre portati a pensare che tanto non succede niente, che non è mai successo niente e che due gocce di combustibile in sentina sono un fatto normale, però c’è un punto, difficile da stabilire, in cui questo non è più normale e il disastro diviene inevitabile.
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