Serra a Bosa Marina
di Antonio Usai
Anche se ormai la cattura di un serra è abbastanza frequente anche in inverno, la vera stagione della pesca al serra inizia con i primi caldi. Dopo tanti mesi dedicati alle spigole e ai saraghi, ho deciso di sfruttare la prima ondata di caldo e dedicare un’uscita a surfcasting solo per i serra. La cattura di un serra, anche se memo “nobile” rispetto a quella di un’orata o di un grosso sarago, è sempre cosa gradita; il serra è in grado di sprigionare un’eccezionale potenza, quando allamato salta fuori dall’acqua e piega la canna all’inverosimile. Ho optato per la costa ovest e mi sono diretto verso una spiaggia che amo molto, Bosa Marina. Le condizioni meteo erano perfette per la caccia al serra: quasi assenza di vento, con un leggero maestrale che muoveva appena il mare, caldo e cielo terso. Sono arrivato in spiaggia alle 19, giusto in tempo per montare l’attrezzatura a luce e godermi tutta la fase del tramonto. Ho montato 3 canne, tutte con buona potenza e solidità, visto che per esca utilizzo il trancio di sarda, voluminoso e abbastanza pesante. Le canne utilizzate hanno potenza di 200. 230 e 250 grammi. Personalmente utilizzo una montatura mono amo, il classico short rovesciato, bracciolo molto alto e finale di circa 30 centimetri di cavetto d’acciaio. Come detto, ho utilizzato come esca il trancio di sarda, avvolto su una striscia di polistirolo e fissato a questa con del filo elastico. Già prima del tramonto ho notato attività in mare, con deboli tocche, quasi i pesci stessero saggiando la bontà degli inneschi. Ma sapevo, per esperienza, che i grossi attacchi sarebbero arrivati col buio. In più le tavole di marea davano un picco di massima intorno alle 22. E infatti, manco a farlo apposta, proprio durante l’alta marea ho avuto il primo, deciso attacco. Sulla canna da 200 grammi, innescata a trancio di sardina, si è avventato un grosso serra che l’ha piegata ed è iniziato il combattimento. Il serra ha mostrato tutto il suo repertorio: grandi partenze laterali con ripetuti balzi fuori dall’acqua, nel tentativo di liberarsi dall’amo. Con molta pazienza sono riuscito ad aver la meglio sulla sua irruenza e l’ho piaggiato. Non sono passati nemmeno 10 minuti che ecco il secondo, sempre sulla stessa canna! Il copione si è ripetuto identico, e quasi identica è risultata la taglia di questa bellissima seconda conquista. La serata è continuata senza catture ma con molti attacchi a cui però non seguivano gli strike; ho pensato che ciò fosse dovuto forse all’azione di esemplari molto più piccoli. Per me, la soddisfazione di aver portato a compimento la prima serata dedicata al serra, con due belle catture e mai un attimo di tregua. Anche per questo credo sia bello dedicare una serata al serra fishing, una tecnica da molti snobbata ma che, se fatta con i giusti accorgimenti, regala divertimento puro.
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