Seppie dalla Spiaggia
Alcune tecniche di pesca sono stagionali, si possono fare solo in determinati periodi dell'anno e hanno bisogno di condizioni molto particolari. Penso ad esempio allo spinning alle lampughe, una pesca affascinante mirata ad un formidabile cacciatore, da praticare esclusivamente nei mesi di fine estate o autunnali, in pieno giorno. Basta un “gioco” di correnti differente dagli anni precedenti, una primavera troppo mite o al contrario troppo rigida ed ecco che, come d'incanto, le lampughe spariscono dal sotto riva e bisogna rimandare la loro pesca addirittura all'anno successivo. Stesso discorso vale per l'eging ai calamari, da noi conosciuto come pesca con le totanare che storicamente si pratica soltanto con il freddo, e quindi d'inverno, in una finestra temporale di pochi mesi. Per fortuna però esistono altre tecniche di pesca che si possono praticare con risultati soddisfacenti, praticamente tutto l'anno. E parlando di eging e totanare, l'esempio più importante è dato sicuramente dalla pesca alle seppie dalla spiaggia. Si tratta di una tecnica antica, già praticata da tantissime generazioni di pescatori che però la consideravano un ripiego, per riempire le giornate (le nottate) meno propizie ad altre tecniche più rinomate. Infatti, per pescare le seppie dalla spiaggia bisogna che ci siano condizioni nelle quali è difficile intercettare altri pesci: acqua trasparente, assenza di corrente e mare piatto; l'evoluzione di questa tecnica in Italia ha preso piede da pochi anni, grazie allo sviluppo dei pescatori giapponesi, veri appassionati della tecnica che hanno richiamato l'interesse delle aziende nipponiche e non, nel costruire attrezzature mirate.
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