Seppia e S'elegas
La seppia mediterranea, Sepia officinalis, è un mollusco cefalopode appartenente all’Ordine Sepioidea e alla Famiglia Sepiidae. La forma del corpo è ovale quasi a sembrare un sacco (il mantello) dal quale si discosta il capo. Da questo si dipartono una serie di tentacoli, 10 braccia in tutto: 8 corte munite di 4 serie di ventose, 2 molto più lunghe, retrattili, munite di numerose ventose solo nella parte terminale. Al centro della corona di tentacoli si apre la bocca formata da strutture cornee che ricordano il becco di un pappagallo. Il bordo del mantello è accompagnato, per tutta la sua lunghezza, da una pinna che l’animale utilizza per sostenersi quando è ferma in assetto costante. Il nuoto a propulsione della seppia è invece assicurato dall’espulsione violenta dell’acqua grazie alla contrazione del corpo. All’interno del corpo troviamo una struttura ossea bianca (l’osso di seppia), una conchiglia calcificata leggerissima (molto porosa) ed utilizzata dall’animale per l’assetto idrostatico, molto utile anche per i biologi per il riconoscimento della specie. Sempre internamente, nella parte superiore del mantello, si trova la caratteristica sacca ripiena di inchiostro, (la sacca del nero) che viene espulso in situazioni di pericolo e fuga. Gli occhi sono grandi e dotati di membrana trasparante. Le seppie sono generalmente solitarie, trascorrono gran parte del tempo nascoste nel fondale sabbioso, mimetizzate non solo perché insabbiate, ma perché in grado di cambiare colore autonomamente in base alle circostanze, ad esempio una situazione di pericolo. Le ottime proprietà mimetiche di questo mollusco sono dovute alla presenza, sul dorso del mantello, di cellule pigmentate di vari colori (nero, giallo, rosso e arancione) dette cromatofori. Ai cromatofori sono collegate delle fasce muscolari che li fanno contrarre ed espandere, facendo variare le dimensioni delle macchie. In generale prevalgono i colori bruno-nerastri con numerose striature, il ventre è biancastro iridescente. La seppia vive generalmente vicino alla costa su fondi sabbiosi o sabbioso-melmosi, ma si rinviene spesso anche nella prateria di Posidonia oceanica dove si nutre di granchi e gamberetti. La pesca avviene sia con le reti a strascico sia con attrezzi artigianali della piccola pesca costiera, nasse e reti da posta, generalmente utilizzati nel periodo primaverile. E’ usanza tra i pescatori della piccola pesca utilizzare i maschi della seppia come esca viva da riporre all’interno delle nasse poiché attrarrebbero facilmente le femmine dentro gli attrezzi nel periodo riproduttivo.
Come distinguerla
Nel Mediterraneo si rinvengono altre due specie di seppie, la Sepia elegans e la Sepia orbignyana. Il riconoscimento avviene attraverso la forma e dimensione dell’osso e dalle serie di ventose presenti sulle braccia. Infatti, in S. officinalis e S. orbignyana, le braccia sono munite di 4 file di ventose, solo 2 in S. elegans. Infine le prime due specie si distinguono per la lunghezza della spina, molto prominente in S. orbignyana rispetto a S. officinalis.
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