Sempre Fluorocarbon

Il fluorocarbon si usa sempre come terminale, perché ha un indice di rifrazione simile a quello dell’acqua. Ma ha anche un’altra importante caratteristica: è ben più rigido del nylon. Perché non sfruttarla?

Sempre Fluorocarbon

In passato, quando ancora lo spinning non aveva raggiunto la fama attuale, si adoperavano attrezzi e fili mutuati dalle altre tecniche di pesca da terra. Ad esempio, si utilizzavano solo lenze in nylon, sia per imbobinare il mulinello, sia come terminale. Poi è arrivato il fluorocarbon, un filo all’epoca costosissimo che però ha un indice di rifrazione simile a quello dell’acqua ed è quindi l’ideale per preparare dei terminali mimetici e più catturanti. Il fluorocarbon è entrato nel bagaglio dello spinner che però ne centellinava l’utilizzo (70 cm alla volta e non di più) per mantenere i costi di gestione a livelli ragionevoli. Il nylon, per molti versi ottimo, ha però un’altra caratteristica che lo rende poco adatto alla pesca con gli artificiali: l’elasticità. Specialmente quando si usano pesanti esche con ancorette di dimensioni ragguardevoli, è evidente il ritardo che decine di metri di nylon producono su ogni tentativo di ferrata. Un ritardo e una diminuzione di potenza esercitata che, come conseguenza, portano a strike a vuoto o pesci male allamati che quindi si liberano prima che possano essere catturati. Chi pesca con il mulinello a bobina fissa, il problema l’ha risolto ormai da tempo. Il filo trecciato ha di fatto sostituito il nylon in bobina. Il multifibra, a parità di carico di rottura, è molto più sottile e rigido e il prezzo, seppur alto, è ben ripagato dai risultati a pesca.

Casting e fluorocarbon - Ma la continua evoluzione dei materiali ha portato le aziende a proporre fili fluorocarbon a prezzi paragonabili, a parità di metri e carico, a quelli di un buon trecciato. Perché allora non approfittarne? Nel precedente articolo abbiamo parlato di mulinelli da spinning e da casting, elencando i vantaggi di ciascuno. Un limite all’utilizzo in mare di quelli da casting è dato dalla difficoltà di gestire il trecciato, soprattutto con vento frontale e esche non troppo pesanti. In queste condizioni ci esponiamo a più che probabili “parrucche e fiocchi” che con il trecciato diventano letali, quasi sempre impossibili da risolvere a pesca. Per questo motivo nel casting si usa il nylon che però, adesso, può essere sostituito dal più performante fluorocarbon. La spesa iniziale è sicuramente maggiore, ma già dai primi lanci (e possibilmente dai primi strike) i vantaggi di una lenza ben più rigida risulteranno evidenti. Per iniziare si può scegliere un fc con sezione intorno allo 0,35 o appena superiore. La nuova configurazione porta anche a un secondo miglioramento. Infatti il fc diretto elimina il nodo tra lenza madre (che sia questa in nylon o trecciato) e finale e sappiamo bene quanto ogni nodo nella linea di pesca porti a un indebolimento dell’assetto totale. Ferrate più pronte e decise, con grosse ancorette che bucano con decisione, renderanno l’azione molto più performante e divertente.