Se la conosci... la eviti!
Capita, capita; anzi capita più spesso di quanto vi raccontino. E non dipende soltanto dalla carenza di prede. Cerchiamo di capire perché. Tornare a casa col cavetto pulito non è proprio esaltante e anche peggio è riportare il nostro capientissimo contenitore termico pieno di solo ghiaccio: significa che in due o tre, col gommone e in genere con attrezzatura in esubero, abbiamo moltiplicato l’insuccesso; una vera debacle, che però spesso possiamo evitare. Altre volte no! Nei primi anni settanta andavamo abbastanza spesso a pescare nel Golfo (lo chiamavamo così, intendendo quello di Cagliari): era vicino, era comodo e gratuito l’alaggio (a Marina piccola), e c’era tanto pesce. Meno quella volta che siamo partiti in tre e siamo tornati in cinque, con due saraghi, presi a coppiola, belli, per la verità, sfioravano complessivamente i due chili e mezzo, ma due, soltanto due. La cosa ci aveva così colpito che uno di noi aveva detto, sconsolato, che non c’era più pesce, attribuendo questa carenza a chissà quale forma di inquinamento. Ci sono cose che non possiamo prevedere e, quando accadono, non sappiamo spiegare. Sempre nel solito golfo, un giorno, doveva essere tra ottobre e novembre di uno di quegli stessi anni, c’erano saraghi sotto ogni pietra, e quelli che non riuscivano a starci giravano intorno cercando uno spazio dove infilarsi. Il giorno dopo (chissà che pescata anche oggi) non c’era un solo sarago (continua sul giornale).
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