Saraghi e Maestrale Montante
Mare montante e un branco di grossi saraghi che come noi non aspettavano altro per mettersi in caccia!
di Lorenzo Pintus - Con Nicola abbiamo la brutta abitudine di organizzare le uscite di pesca all’ultimo momento. E come spesso ci capita, ci siamo ritrovati il sabato sera senza esca e con una “scimmia” incolmabile. La nostra idea era di partire verso nord e durante il viaggio cercare delle seppie e così abbiamo fatto. Il meteo parlava chiaro: montata di maestrale da 0,6 a 4 metri in poche ore, raffiche di vento a 90 kmh e pioggia. Niente di tutto ciò ci ha intimorito e quando siamo arrivati in spiaggia, abbiamo trovato un bello spot con una secca a sinistra e due bei canali ai lati di un settore rettilineo. Il nostro scopo era sfruttare la secca e il settore rettilineo fino a quando non restavamo più in pesca e subito dopo spostarci nei canali. Alle 19 abbiamo cominciato a lanciare le esche in acqua. Subito dopo il tramonto abbiamo avuto i primi segnali: le ultime due canne sulla destra della spiaggia erano spiombate e avevano i braccioli tagliati. Ma appena 10 minuti dopo ho spiaggiato il primo sarago che ha attaccato sulla seppia intera. Nello stesso istante ecco un’orata su cannolicchio innescato su amo basso per Nicola. Da quel momento non ci siamo più fermati. In un attimo di pausa ho preparato la quarta canna che ho lanciato dietro la secca. Su questa ho montato un paternoster con due cannolicchi. Il tempo di controllare la canna affianco che ho visto una mangiata e ho pescato un sarago da 8 etti. A quel punto ci siamo seduti per qualche minuto ma subito siamo stati richiamati all’azione dal vento sempre più forte. Controllando le canne ho notato un movimento anomalo sull’ultima. L’ho presa in mano, ho ferrato ed ho subito chiamato Nicola perché ho capito che avevo una grossa preda. Testate su testate e rumore di frizione. Pensavo fosse una bella orata ma poi è arrivato un bellissimo sarago da kg. A quel punto erano già le 2 di notte. Le previsioni meteo annunciavano che saremmo già dovuti essere “fuori pesca”, ma soprattutto stavamo per finire l’esca. Stanchi, distrutti, abbiamo smontato tutto e ci siamo riposati in macchina prima di rimetterci in viaggio. Ma prima, verso le 10 del mattino, ci siamo riaffacciati in spiaggia per godere della vista del mare impetuoso.
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