Santa Gilla Show
Il sistema lagunare di Santa Gilla è sempre stato un grande serbatoio di arselle, trimoliggioni e cannolicchi, ma anche di un’infinita varietà di pesci che gli sportivi cagliaritani hanno pescato in tutti i modi, compreso la bilancia dall’alto del ponte della Scaffa. Tutto ciò, in verità, senza il conforto delle autorità. Ciò che però stupisce e l’assoluta tolleranza delle cooperative nei confronti di chi anima le sponde o di chi dall’alto fa piovere ami e piombi. Non deve quindi stupire che il I° Trofeo Santa Gilla di pesca a fondo sia nato proprio per un’esigenza dei professionisti. Il tema è l’arsella nera, una specie autoctona, che sta scomparendo in seguito all’incauta immissione di una specie meno pregiata e infestante. Da qui il progetto “Orti delle arselle”, una raccolta fondi per reimpiantare il bivalve e restituire alla società una prelibatezza non più presente nelle nostre tavole.
La gara
Il regolamento è del tipo rally, quindi ogni squadra (2 elementi) abbinata ad un’altra, si cerca la postazione che ritiene più idonea. Rientro alle 12 presso la sede del Consorzio ittico S. Gilla a Sa Illetta. Sono valide tutte le prede e di qualsiasi misura. Tra i venti box iscritti, ci sono diversi personaggi. Alcuni provengono dal mondo agonistico del surf con esperienze nazionali e mondiali. Altri sono personaggi storici “de su stangiu”, di quelli che vanno per la spigola o l’orata, sia dalla riva che dalla barca. Altri ancora, i meno smaliziati, si accontentano di quello che passa il convento, in qualunque punto comodo da raggiungere e che nulla leva alla quiete di una mattinata in pieno relax. Detto questo, a me è mancato l’impatto visivo di una folla vociante che agita le canne, tipico della gara su postazione fissa. D’altra parte però abbiamo scoperto certi angolini fuori porta, a Elmas, Assemini e Macchiareddu, come concesso dal regolamento. Poco conta, se infine sono risultati scadenti dal punto di vista agonistico. Valle mille euro però, la storia di Angelo Atzori e Corrado D’Angelo, entrambi santagillini a tutto tondo. Un box, due pescatori. Uno per i pescetti, un altro per la spigola, come comune strategia impone. Alla bilancia 715 grammi per 12 prede. Ma cosa è mancato. È mancata la cattura grossa! Eppure ben sei spigole sono arrivate all’esca viva di Angioletto, ma per sei volte non c’è stato nulla da fare. Alla fine ha vinto la costanza del recupero, del lancio più lontano, così per i primi, i secondi e i terzi. Gli altri hanno fatto la loro parte, hanno contribuito senza esasperazioni agonistiche, consci che oltre le trigliette e le oratine quasi da porzione, sarebbe stato difficile catturare. Le 12 sono il termine ultimo per la presentazione del pescato a Sa Illetta. Qualcuno fraintende e salpa l’ultima lenza alle 12. Ma la legge è legge… squalificato. Tutto è pronto per le operazioni di rito; affianco un montepremi che pare spropositato. A rendere allegra l’atmosfera è l’animazione della “Festa della Laguna”, con musica e canti. Dirige le operazioni Sandrino Deplano il quale, come si conviene, dà il saluto di benvenuto e ringrazia presenti e sponsor. Un pensiero c’è per tutti. per chi ha catturato il maggior numero di prede (Franco Cini e Loi Alessio), per la cattura più grossa (Corrado D’angelo con una sparlotta di 190 grammi) e ancora per “una donna” a estrazione (Gabriella Brindisi). la serata è proseguita con canti, balli ed esibizioni sportive. Un bel mix che rafforza la solidarietà tra pescatori e pescatori, questa volta per le arselle, domani chissà, per l’aliga. Intano la coppia vincente, Franco Cini e Alessio Loi, si godono i risultati della loro performance da fuoriclasse nella speranza di fare in bis con le nuove canne e mulinelli vinte a Santa Gilla.
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