Sa Die de Danilo

Una notte difficile, forse a causa di una perturbazione in arrivo. I serra tanto attesi hanno attaccato le esche di pochi pescatori. Ecco perché la pescata di Danilo Atzei, con ben 12 strike validi, risulta ancor più spettacolare.

Sa Die de Danilo
Stefano Corona e Giuseppe Sanna premiano il bravissimo Danilo Atzei, vincitore a mani basse.

In molti sono ancora convinti che pescare un serra dalla riva sia cosa da poco. Si pensa che basti andare in una delle tante spiagge che da decenni sono frequentate dal predatore, innescare l’ormai classico “salsicciotto”, lanciare e aspettare; prima o poi, la cattura arriva. Eja, credici! Forse qualche anno fa era così e in molti abbiamo usufruito di tanta abbondanza. Ma le ultime stagioni hanno invece dimostrato che frequenza e taglia del predatore sono drasticamente diminuite. Nell’anno in corso sono state documentate catture di esemplari sopra i tre chili, dato contro tendenza, ma l’esperienza dei tanti pescatori che praticano il serra fishing con costanza, evidenzia il calo del numero di catture. Con queste premesse si è svolto, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 agosto, l’ormai classico raduno Sa Die de su Serra. La manifestazione è stata organizzata per la sesta volta dagli Amici del Surfcasting Sardegna. Un raduno più che una gara, l’occasione per trovarsi, pescare e festeggiare tutti insieme; l’agonismo tipico di molte competizioni, qui non è richiesto. L’importante è fare festa e, se possibile, portare a casa qualche bella cattura. Ed ecco che una trentina di pescatori hanno accolto l’invito, pronti ad occupare, appena dopo il tramonto, le tante spiagge del sud ovest: Piscinas, Scivu, Buggerru le più gettonate, senza dimenticare Santa Margherita di Pula e Chia.

E qui apro una parentesi personale che però serve a capire quanto sia difficile decifrare il comportamento di questi predatori. L’anno scorso avevo potuto documentare tantissime catture avvenute in gara, scegliendo come spot vincenti Piscinas e Buggerru (dove Matteo Piras aveva vinto con uno stupendo “grappolo” di serra). E visto che fase lunare (primo quarto), marea (con picco intorno alle 03:00 o poco dopo) e vento (pressoché assente) erano gli stessi anche quest’anno, ho scommesso anche io sulla Costa Verde, snobbando Pula e il suo comprensorio. Tanti chilometri e poche foto… Per la verità, un utile aiuto per capire il “polso” della situazione mi sarebbe potuto arrivare dal gruppo WhatsApp creato dagli organizzatori. Ma i partecipanti, una volta segnalata la loro posizione, hanno adottato un totale e inspiegabile silenzio radio che non ha permesso di seguire lo sviluppo della competizione. Peccato perché il futuro delle manifestazioni a campo libero si regge sulla pubblicazione delle catture. Tra i tanti aspetti, questa pratica aumenta la sensazione di condivisione e aggregazione, valori su cui si fonda proprio Sa Die de su Serra. Insomma, la costa ovest ha regalato solo saltuarie catture. Ricordiamo quindi il serra di Antonello Nanni, impegnato nella parte più settentrionale della spiaggia di Piscinas e quello di Raffaele Munzittu a Scivu. Intanto al Flamingo…

Tutti al Flamingo - Al raduno d’inizio gara in tanti non avevano ancora scelto lo spot. Danilo Atzei, Igor Manca e Stefano Corona sapevano che molti spot sarebbero stati presi d’assalto. In più le previsioni meteo davano come imminente l’arrivo di una perturbazione nella costa ovest, instabilità che non favorisce la pesca del serra e che, puntualmente, si è abbattuta su tutta la Sardegna occidentale appena poche ore dopo la fine della gara. Da qui la scelta di puntare sul comprensorio di Pula. La prima tappa, a Chia, ha evidenziato la presenza di troppe boe in acqua. Ed è così che i tre sono arrivati allo spot che alla fine si è dimostrato vincente. Della spiaggia di via Flumendosa (per tutti lo spot del Flamingo) abbiamo spesso parlato, perché è una meta che da sempre regala catture. Qui vige una regola (ferrea): non prima delle 23:00! I serra mostrano di essere nottambuli da queste parti. Anche questa volta la regola è stata rispettata. Danilo, Igor e Stefano hanno iniziato a montare le canne dopo il tramonto, ma hanno visto i primi attacchi solo intorno a mezza notte. Dei tre, il più fortunato è stato Danilo. Il suo show si è protratto per tutta la notte, con tantissimi attacchi e un totale di ben 12 catture valide, tutte concentrate su due sole canne. Alcuni strike sulla canna lanciata vicino, altri su quella lontano. Stefano Corona, a un passo da Danilo, non ha visto neanche un attacco, segno che, come abbiamo ripetuto anche nell’articolo del mese scorso, i serra spesso attaccano in “verticale”. Più in là, Igor è riuscito a portare a riva un solo serra, ma di 2,5 chili, preda più grossa della nottata. L’alba e l’arrivo dei primi bagnanti hanno posto fine alla competizione. Tutti si sono ritrovati da Pizzeria Mia, a San Gavino, dove Stefano Corona e Giuseppe Sanna hanno premiato gli unici 5 pescatori che hanno portato a casa almeno una cattura. Complimenti a Danilo per la sua pescata sensazionale. La nottata ha evidenziato come la pesca del serra non sia sempre facile. La scelta dello spot, per fortuna, ha ancora la sua importanza.

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