Rumori Top Water
Chi fa rumore sono esche di reazione, in grado di stimolare l’attacco dei predatori, con le vibrazioni prodotte, sia dalla forma che dal movimento.
Tra le caratteristiche delle esche di superficie, la capacità di muovere acqua e produrre rumore, sono di sicuro tra le più importanti. Le esche top water (tw) stimolano la reazione del predatore che, in qualche modo, forza la sua natura e attacca fuori dalla comfort zone, al limite del suo elemento naturale, in superficie. Per far ciò, l’esca deve essere davvero attrattiva e spesso non basta. Ecco perché pescare con artificiali tw significa esser preparati ad accettare frequenti “cappotti”; delusioni che vengono però ripagate dai rari attacchi che sono però sempre spettacolari, indimenticabili. Non ci è dato sapere cosa ”sentano” i pesci: i suoni si propagano in modo diverso sott’acqua. I rumori che sentiamo noi, appollaiati sopra uno scoglio, osservando l’artificiale che scodinzola e saltella in superficie sotto l’azione delle nostre sapienti jerkate, è ben diverso, in ampiezza e frequenza, da quello che arriva al pesce. Di sicuro i pesci sono forniti, chi più chi meno, della linea laterale, un organo che aiuta il predatore a sentire le vibrazioni, anche deboli, emesse da tutto ciò che si muove nelle sue vicinanze. Se vogliamo quindi avvicinare la nostra preda e farla salire sino alla superficie, dobbiamo “vibrare”! Su questo principio si basa l’efficacia delle tw e in particolare dei popper.
Casino top water - In quanto a casino, a rumore esagerato, non c’è esca più maleducata del popper. Al posto del muso “normale”, tipico di quasi tutti gli artificiali che simulano la forma di un pesce, questo artificiale sfoggia un’ampia superficie piatta o addirittura concava che frena la corsa in avanti, muove una gran quantità d’acqua e genera evidenti spruzzi laterali. L’effetto è ancor più evidente in quei modelli che presentano particolari profili laterali, con “prese d’aria” e scanalature. Queste hanno come unico scopo quello di aumentare la turbolenza (e quindi le vibrazioni) prodotte dall’artificiale. Con mare piatto, il popper è l’esca perfetta se vogliamo smuovere e attivare anche i pesci più apatici e svogliati. Il muso piatto non favorisce certo la gittata, ma questo difetto è quasi sempre equilibrato dalla ridotta lunghezza che rende l’esca un piccolo proiettile. La regola che vuole “esca grande per pesce grande”, con i popper ha un valore relativo: se un’esca piccola è in grado di muovere tanta acqua, provocherà la reazione anche di un grosso predatore. Il problema vero, nell’utilizzare popper molto piccoli, è che diventa più probabile che il pesce ingoi l’esca, esponendo la lenza al pericoloso contatto con i denti (spesso affilatissimi) di una grossa preda.
E comunque ogni popper fa storia a sé. È sempre meglio dedicare un po’ di tempo allo studio del comportamento che il singolo modello mostra in fase di recupero. Alcuni popper sono fatti solo per muoversi sulla piatta superficie di un mare calmo e senza schiuma. Altri mostrano di adattarsi e “lavorare” bene anche con mare increspato. E comunque, una regola molto semplice consiglia di non usare quasi mai i popper quando il mare e agitato, o, al più scegliere quei modelli in grado di muovere davvero una grande quantità d’acqua e quindi di generare vibrazioni abbastanza evidenti anche in mezzo alla forte corrente e alla schiuma prodotta dalle onde. Anche la scelta della canna deve tener conto del comportamento di questo artificiale in fase di recupero. La grande resistenza al trascinamento consiglia di utilizzare un fusto rigido, resistente, non troppo lungo. In abbinamento, scegliamo un mulinello dalla meccanica robusta. Ma soprattutto, il popper è un’esca che richiede un’azione attiva, sempre! Mai perder di vista l’artificiale, anche perché in questo modo potremo goderci, se arriva, l’attacco in diretta.
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