Ripopolamento e agonismo
L’estate è appena finita; possiamo quindi archiviare la stagione con l’evento dell’anno: il Big Game di Porto Rotondo. Felici per il ritorno di questo importantissimo appuntamento che Ibs Yachts, ci ha voluto fortunatamente riproporre, il bilancio vira al rosso in tema di pesca sportiva più popolare. Ad esempio, sfogliando gli archivi relativi all’ultima gara selettiva di surfcasting, nella provincia di Cagliari, leggiamo che gli iscritti sono una quarantina appena. Sono sicuro che molti ricorderanno quando, in simili occasioni, il numero di concorrenti sfiorava le duecento unità. Non troppi anni fa, per dimenticarsene; non troppi anni fa, per non fare un’analisi; non troppi anni fa, per non fare un esame di coscienza. In questo processo molto ha influito il campo di gara, una spiaggia che deve mediare le esigenze degli iscritti di Cagliari, Carbonia, Muravera, ecc. Sicuramente molti errori sono stati fatti e non è detto che oggi la soluzione migliore sia stata individuata. Il regolamento… anche questo per più parti è stato causa di discussioni accese e malumori. Infine, tutto questo, insieme, ha determinato una disaffezione che in termini numerici identifica la dispersione di 4/5 dei garisti. Ma forse è troppa l’importanza che si dà a questa ragione o quella. Forse il motivo del distacco è più semplice, più elementare, più immediato. Non ci sono più pesci! Per tanti una gara selettiva giustifica la voglia di pesca personale, più che il confronto agonistico. Mancando la soddisfazione di portare a casa un trofeo, un pesce, viene meno anche l’entusiasmo e quindi gli iscritti alle gare. A questo punto la soluzione mi pare obbligata. Dobbiamo adoperarci perché il mare torni come una volta, con pesci abbastanza da soddisfare il pescatore sportivo, agonisticamente meno indiavolato, quello che nelle gare da 200 iscritti, appare il più numeroso. Anche sposando questa teoria, la soluzione non è immediata. Occorrerebbe trovare un sito, in ambito provinciale, predisposto ad un qualche genere di ripopolamento. E naturalmente ripetere la stessa operazione in ogni provincia. Certo, tutto questo comporta costi… uno studio approfondito… ma non vedo altre soluzioni. Di certo sarebbe un bene sotto il punto di vista ambientale, scientifico, sociale, economico e naturalmente sportivo.
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