Quote Tonno
Leggo con interesse sul sito Fipsas il post di Schiavone che ci illumina circa la scarsa considerazione del governo, o meglio, degli uffici che “predispongono i provvedimenti”, dimostrata a proposito delle quote tonno rosso 2014 attribuite alla pesca ricreativa e sportiva: 10 tonnellate anziché 40! Una riflessione puntuale e pacata alla quale segue lo sconsolato e “poverello” commento del presidente Matteoli. Tra le righe della massima carica federale, però, non traspare l’imbarazzo e il nervosismo della base, dei tanti cittadini che hanno investito una montagna di quattrini in barca e attrezzatura per la pesca al tonno. Non traspare l’offesa ai loro diritti la quale merita, sulle esperienze di questi ultimi anni, una reazione ben più decisa e concreta. La mia impressione è che gli interessi milionari, sostenuti dai fondi europei, dei più stretti collaboratori e consulenti del ministero, dipendano in gran parte dai buoni rapporti tra questi ultimi e la classe commerciale. Una buona ragione per sostenere la causa a noi avversa e sufficiente per giustificare queste ultime e misere 10 tonnellate. In verità questa non è una storia nuova come originale non è il rimedio. Basta con i tavoli! Ci vuole la voce popolare! Canna in mano in marcia a Roma. E’ questo che le grandi organizzazioni sportive dovrebbero promuovere. E’ solo a queste azioni che il politico è sensibile, anche in barba al lavoro dei suoi uffici. Tutto il resto è “fuffa” o tutela di meschini interessi personali. Serve determinazione e coraggio, ma sono sicuro che ad un appello di questo taglio, risponderebbero entusiasti anche quelli che fino a oggi hanno sostenuto e difeso la fallimentare e non trasparente politica del... “contiamoci per contare”.
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