E anche questa è andata! La terza edizione della Fiera nautica di Porto Rotondo, registra l’ennesimo successo. La formula è indovinata e suscita un gradimento sempre maggiore, anche se quest’anno il vento, costante e sostenuto per diversi giorni, non ha favorito un afflusso record di visitatori. I numeri sono simili alla passata edizione, se parliamo di pubblico, ma non così si può dire a proposito di barche e espositori, categorie che hanno registrato un notevole incremento, con 180 barche presenti, per la gran parte in acqua, e 160 espositori. La soddisfazione degli organizzatori come degli espositori è palpabile. Le modifiche 2024, suggerite dalle esigenze evidenziate lo scorso anno, sono state molto apprezzate. Vedi le grandi tensostrutture che hanno ospitato moltissimi spazi espositivi e naturalmente operatori e pubblico.
Diciamo che questa edizione si è allargata occupando aree importanti che hanno addirittura avvicinato la fiera al borgo e dato un po’ di respiro alla mostra. Organizzata dal Cipnes Gallura e sostenuta dalla Regione Sardegna, la Fiera nautica di Porto Rotondo, è la vetrina di un comparto in continua crescita con importanti ricadute economiche non solo per il nord est ma per tutta l’isola. Non nuovo alle tematiche della nautica, il neo assessore al turismo della Regione Sardegna Franco Cuccureddu, sottolinea il ruolo ancora marginale del turismo in Sardegna in riferimento al Pil e la necessità che cresca con servizi di alta qualità, ma non senza una legge ad hoc, pensata per la nautica. In questa edizione erano presenti importanti brand italiani e stranieri, come Princess, AB Yacht, San Lorenzo, Wanquish e altri, e la Sardegna non ha certo sfigurato con i suoi meravigliosi tender Novamarine, Sea Water, G-Tender di 10 e più metri. Tra le barche importanti registriamo oltre i diversi 80 piedi, la fantastica goletta Sir Robert Baden Powell, lunga 42 metri, con tanto di museo con libero accesso al pubblico. Ma oltre le barche, Porto Rotondo ha messo in evidenza un’interessantissima area Techno Green con un polo scientifico e più università, compresa quella di Olbia, e la neonata facoltà di ingegneria navale, interessate ai temi di innovazione tecnologica e mobilità, con l’ambiente sullo sfondo e in primis le aree marine protette.
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