Porto Rotondo Offshore Classic
Chiude, l’ultimo fine settimana di agosto, la stagione dei grandi eventi della Fishing division dello Yacht club di Porto Rotondo. Chiude con l’ennesima gara, in altura, alla ricerca dell’aguglia imperiale e in sostegno del Mediterranean Spearfish Project e chiude con Domenico Salvaggio, proclamato, tra i soci, pescatore dell’anno.
La gara
Gli equipaggi presenti in banchina sono una decina circa. In attesa dello start che Sandro Onofaro si accingerà a dare in orario non proprio da panificatore. L’adrenalina è a mille e aver visto per la prima volta un tag satellitare, che nel migliore dei casi andrà a far compagnia ad una robusta aguglia imperiale, funge da stimolo, una chicca che mancava e che può rendere davvero protagonista almeno due degli equipaggi. Il tempo, per questa maratona a 7-8 nodi, consente un campo gara abbastanza esteso che però si restringe notevolmente intorno al centro a metà gara. Come dire: i consumatori compulsivi di carburante possono girare quanto vogliono ma, per l’orario clou, tutti devono gravitare intorno agli spot sicuri, quelli della mappa di Onofaro. E infatti, come da copione, catture e rilasci, si sono susseguiti con maggior frequenza nella seconda frazione di gara, terminata tra l’altro al calar del sole, o quasi. Breve e emozionante parentesi, in piena gara, quando la barca giuria raggiunge velocemente un equipaggio, con l’aguglia in canna, disposto a tentare un tag, il primo. Purtroppo, però, nonostante tutte le precauzioni, il battesimo del tag, per i volenterosi ma inesperti marcatori, non è dei più fortunati. In banchina, al rientro, alla marina di Porto Rotondo è sempre un’emozione, una festa con tante bollicine sotto ghiaccio della Tenuta Ulisse e birra, seconde per scenografia, solo allo sbarco delle aguglie imperiali. I pezzi che prendono il via per la tradizionale asta nei pressi dello yacht club sono solo tre, tre aguglie a cui non è stato possibile ridare la libertà. Le altre catture sono state tutte rilasciate, pratica che anche in campo agonistico, soprattutto per l’aguglia imperiale, viene consigliata e premiata in classifica. Conclusa la sempre divertente vendita al miglior offerente gli equipaggi prendono la via di casa o di barca e poi serata libera. L’appuntamento più importante è per il giorno che segue, alla sera. Premiazione nella lounge esterna con attrezzature offerte da Boat and Fishing di Marco Turchi e cena di commiato con nuova asta di beni vari, in favore del Mediterranean Spearfishing Project, presso lo yacht club di Porto Rotondo. Per l’occasione si è riunito il gruppo, compresi gli storici che hanno animato le prime gare di Porto Rotondo: le indimenticate competizioni del Big Game targate fratelli Azzi. Un’occasione validissima per contarsi e verificare la straordinaria crescita del sodalizio.
Il Primo Tag
Sono passati pochi giorni e l’eco dell’Offshore Classic non si è ancora spenta. Con 2 tag satellitari ancora da assegnare e un tempo clemente che invita al tentativo, può, l’infaticabile Onofaro, perdere l’occasione di una giornata in mare? Certo che no! E così con Gianfranco Santolini, boss dell’Adriatico, presidente del Club nautico Rimini e Igfa representative e Carlo Sabatini, noto imprenditore dell’automobile e immobiliarista, mollati gli ormeggi, si dirigono esattamente al centro del campo gara di pochi giorni fa. Come era prevedibile lo strike non tarda. Il combattimento che segue non spegne la tensione perché Carlo intuisce che non si tratta di un grosso animale. Sotto bordo però si stima una grandezza sufficiente per portare il satellitare. Quindi con una certa abilità Sandro e Gianfranco fanno il resto. Ad oggi quindi, sono già due i tag che nuotano in mare per il Mediterranean spearfishing project e grazie ai denari raccolti con le aste, altri due sono in attesa di un portatore da monitorare. A marzo i primi risultati.
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