Ploaghe Nordista
Il trofeo Città di Ploaghe, ha riaperto la stagione agonistica dopo la tregua estiva. L’appuntamento è il 17 settembre e Massimo Cabras, presidente del Ploaghe FC e i suoi prodi, decidono di apportare alcune modifiche al regolamento,come il divieto del cavetto d’acciaio, ma anche alla logistica. Il comune di Ploaghe ha voluto supportare anche quest’anno Max e soci, partecipando così al sodalizio con il Comune di Sorso e Porto Torres, “titolari” del campo gara di Platamona - Marina di Sorso. La base logistica è dunque diventata il locale Josmarì, alle porte di Sorso, ad un tiro di schioppo dai picchetti. Il giorno prima della gara ha fatto la sua magica comparsa il Maestrale! Ha incominciato a soffiare al buio, brutto segno... E infatti anche sabato mattina era lì che sbuffava a più non posso. I ragazzi del Ploaghe incaricati di picchettare il campo gara si sono ritrovati con alcuni pettini “senza spiaggia”, e soprattutto un mare che si preannunciava impraticabile. E allora ecco l’ennesimo azzardo: si picchetta dalle Saline di Stintino sino a Fiume Santo, passando per Ezi Mannu. Ai più è apparsa da subito la soluzione migliore per raggiungere l’obiettivo primario della società organizzatrice: tutti i garisti si devono divertire e competere ad armi pari. Presenti 122 garisti, divisi in 61 box. La cronaca della gara ha avuto i suoi apici al tramonto e nelle ultime ore di buio che hanno preceduto l’alba. Durante la notte l’attività dei pinnuti è stata piuttosto fiacca. Alla pesa sono arrivate 686 prede valide per oltre 57 chili di peso, davvero niente male visti i presupposti. Mormore e occhiate le prede più comuni, ma anche saraghi, oratelle e lecce stella, alcune di notevoli dimensioni, fra le quali la preda più grossa, catturata dal box Piras - Machis del Coxinas Villacidro. Fra i pesci arrivati a bilancia ha rubato decisamente la scena una bellissima lampuga di circa 1 chilo e mezzo che per soli 3 cm non ha raggiunto la misura minima, pescata dal box Spiga - Carta del JCT! La classifica finale ha decretato la vittoria di due “vecchie volpi”, Claudio Becugna e Raimondo Demartis (Larus Club), davanti a due coppie dei “padroni di casa”, Davide Schintu e Federico Meloni, secondi, e Massimo Masala e Giorgio Ezzis, terzi. Tutto il podio è andato ad appannaggio di surfcasters non esattamente di primissimo pelo. La classifica per società ha visto sul podio Larus, Ploaghe e Blue Fish, premiate con i bellissimi trofei realizzati dall’artigiano ploaghese Antonio Sanna. La ricca premiazione, in cui la Colmic è stata degnamente affiancata dai numerosi sponsor intervenuti, compreso Mondo Pesca con i suoi abbonamenti, ha concluso ancora al Josmarì questa edizione, che come sempre non ha certo deluso le attese. La stagione del surf riparte da qui, aspettando il prossimo settembre!
Il Ploaghe di Claudio...
Claudio Becugna, ozierese doc, è fra i garisti sardi ad aver partecipato più volte ai Campionati italiani di surf casting, e in due occasioni ha anche ottenuto l’accesso al club azzurro. Ha iniziato nell’Ippocampo San Teodoro e nel 2012 è passato al Larus Club. Claudio entra di diritto nel gruppo degli avversari più temibili in ogni competizione. Il mio ricordo personale è legato a una delle primissime edizioni del trofeo Ploaghe, dove abbiamo fatto box assieme, condividendo 12 ore di lotta contro alghe e incagli. Fu una notte avara di prede, ma proprio Claudio, con un’intuizione in zona Cesarini, riuscì a raddrizzare la gara, e ottenemmo un bel 2° di settore. Complimenti per questa ennesima vittoria, Claudio. Quali sono state le difficoltà maggiori? Abbiamo pescato su un fondale misto. Questo ha comportato numerosi incagli, ma anche diverse prede. D’altra parte è stato necessario operare una ricerca costante dei pesci, anche se la maggior parte delle catture sono avvenute a notevole distanza da riva, anche i primi metri ci hanno regalato delle soddisfazioni. A più riprese si sente dire che il pesce è drasticamente diminuito. Qual è la tua opinione al riguardo? In effetti il pesce è diminuito, ma ogni spiaggia riesce ancora a dare il meglio con le sue condizioni ideali. Il campo gara di Mondragone - Baia Domizia ne è un esempio: l’anno scorso agli Italiani individuali è stato avarissimo di prede, quest’anno al campionato a coppie ha reso tantissimo. Una soluzione interessante sarebbe istituire dei parchi a rotazione, preservando per 5 anni una tratto di costa. La Corsica ha già avviato questo tipo di operazione, si potrebbe seguire l’esempio dei nostri ”cugini”. Cosa possiamo fare per migliorare la salute del nostro mare? Noi garisti stiamo già facendo tanto: non lasciamo mai rifiuti in spiaggia, in gara oltre il sacchetto per il pescato ce ne viene sempre consegnato anche uno per la spazzatura, ci portiamo via tutto, in particolare lenze e ami, che oltre a sporcare sono estremamente pericolosi per bambini e animali. E personalmente avviso sempre le persone “distratte” che incontro in spiaggia che stanno dimenticando della spazzatura. E ci portiamo a casa anche i rifiuti abbandonati da altri
... e quello di Raimondo
Raimondo Demartis nel surfcasting entra quasi per caso. Lui stesso racconta che era una tecnica di pesca che non gli piaceva per niente. Prima di arrivare al Larus, circa 12 anni fa, si dedica alla canna da riva e milita nel Fishing Club Sassari e nell’Aps Muros. Fornisce di esche vive molti negozi di pesca in Sardegna e vanta una lunghissima esperienza agonistica. Con Raimondo ho partecipato in Calabria al Campionato Italiano 2013, condividendo il soggiorno in albergo, i viaggi da Civitavecchia a Catanzaro Lido e ritorno nel suo furgone e le due traversate da e per la Sardegna. Indimenticabile! La vittoria di questo trofeo inizia diversi anni fa. Sembra ci sia una scommessa di mezzo… Più che una scommessa si tratta di un accordo “stipulato” con Claudio: avremmo sempre fatto il trofeo di Ploaghe insieme, fino a quando non saremmo riusciti a vincerlo. Quest’anno in extremis abbiamo deciso di iscriverci… ed è andata benissimo. È una vittoria di grande prestigio, perché insieme a Canna d’oro, Memorial Magrini e Spiaggia Libera JCT, parliamo di una delle gare più importanti e più belle del calendario agonistico sardo. Raimondo, che ruolo ha l’approccio psicologico in una gara? L’approccio psicologico è determinante, soprattutto nelle gare a picchetto. Ogni volta che ho affrontato le gare concentrato, i piazzamenti sono sempre arrivati. E poi conta la preparazione dell’attrezzatura, a partire dai travi. Questa “nasce” nel tuo ufficio, nel tuo garage o nella stanza dove hai allestito il tuo laboratorio di pesca. Consiglieresti la pesca come attività sportiva alle nuove generazioni? Vedere i propri figli che praticano la pesca sarebbe ciò che di meglio un genitore si possa aspettare, un piacere enorme. Anche se spesso a pesca siamo dei solitari, è un’esperienza e un piacere che va condiviso, trasmesso, ai figli innanzitutto, ma anche alle altre persone a cui vogliamo bene, e alle quali auguriamo il meglio. E per noi quelle ore passate in riva al mare sono un toccasana indispensabile contro le fatiche e gli stress accumulati dopo una giornata di lavoro.
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