Planet Fish 2018
Ancora una volta ha avuto ragione lui! Luca Toni, per la quattordicesima edizione del trofeo Planet Fish, memorial Toto Desogus, ha voluto provare l’azzardo di un nuovo campo gara. Per più di un decennio la manifestazione organizzata dallo storico negozio di Quartu, si è disputata nelle spiagge di Muravera. Ma le ultime edizioni avevano evidenziato un inesorabile abbassamento dei “volumi di pescato” e Luca ha così deciso di trasportare tutta l’organizzazione nell’oristanese. Dati alla mano la scelta è stata azzeccata. Infatti, in media, nelle ultime tre edizioni svolte nel Sarrabus il pescato totale si era aggirato intorno ai trenta chili con un totale di prede valide di circa 280 ad edizione. Arborea ha ricompensato l’azzardo con più di sessanta chili di pescato (il doppio!!!), per un totale di 840 prede valide (il triplo!!!). In più, da un punto di vista logistico, Arborea, con la sua posizione centrale, ha richiamato pescatori da tutta la Sardegna. In tutto, la sera di sabato 25 agosto, si sono presentate 85 squadre che hanno invaso la lunga spiaggia del comune oristanese. La gara è inserita, ormai da anni, nel circuito MP Event che supporta e sostiene le più importanti manifestazioni isolane di pesca e nautica. La nottata è stata dominata dal maestrale, che ha soffiato incessantemente durante tutte le ore di gara. E se da una parte ciò ha costituito un elemento di difficoltà ulteriore, bisogna evidenziare che il vento del nord ovest ha portato con se due grandi benefici: assenza di zanzare e presenza di tantissimo pesce. Arborea è conosciuta da tutti i garisti come spiaggia di mormore e sparlotte. Il regolamento non prevedeva un bonus preda; per i meno pratici, questo significa che ad ogni preda valida non è stato aggiunto nessun ulteriore bonus e la classifica è stata stilata considerando semplicemente il totale (in grammi) del pescato. E siccome le mormore in media pesano molto di più delle sparlotte, chi ha pescato più “mummungioni” ha vinto. Ma il trofeo Planet Fish è anche tradizione. Infatti, come da consuetudine, la gara aperta a tutti ha permesso a molti appassionati alle prime armi di confrontarsi con i migliori interpreti isolani. Il campo gara è considerato tra i più tecnici e difficili dell’Isola. Il pesce non manca, ma bisogna lavorare sulle canne senza sosta e non c’é modo di stazionare su un’unica fascia d’acqua. Le mormore di norma nuotano non lontano da riva, le sparlotte prediligono la posidonia lontana. Logico quindi provare a pescare per prima le mormore (più vicine e pesanti...). Ma queste, un po’ in tutto il campo gara, hanno giocato a nascondino, scomparendo dai radar per lunghe ore e costringendo i garisti a continui cambi di strategia.
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