Piras al Photofinish
Iniziamo con i complimenti doverosi al gruppo del Maestrale di Luogosanto che è riuscito a dar vita alla XIII edizione del trofeo, grazie allo sponsor tecnico Trabucco e alla Gommoni RibMarine, vanto per tutta la Sardegna nella produzione e vendita di gommoni, battelli e imbarcazioni. Palcoscenico consueto per questa gara la spiaggia di Coluccia Barrabisa, che, nella giornata del 5 marzo, ha visto calpestare il proprio arenile da 100 agguerritissimi garisti provenienti da tutta l’isola. Ben 23 le società rappresentate, un numero importante. Successo dovuto anche al regolamento: picchetto singolo, 5 ore di pesca, due canne e prede valide utilizzando la tabella Fipsas. Coluccia, si sa, non è una spiaggia omogenea. Chi verrà sorteggiato nella zona più ad ovest, nel così detto “fondale”, avrà molte più possibilità di vittoria. Qua, grazie alla maggior profondità dell’acqua, infatti vi è maggior presenza di pesce e anche se il bonus preda in questo trofeo non è presente, quasi sempre l’alto numero di catture regala la vittoria. La zona più a est, seppur più generosa nelle dimensioni dei pesci, rimane comunque più povera di catture. Ma una delle regole principali nella nostra disciplina è non dar nulla di scontato sino alla fine dei giochi. Alle 17,00 si parte, i piombi iniziano a volare portando con sé arenicole e koreani. Per tutte e cinque le ore soffia un fortissimo vento frontale che non rende semplice e fluida la pescata. In tutti i settori iniziano ad arrivare le prime prede: nella zona del fondale si susseguono le catture di sparaglioni e pagelli, mentre negli altri settori ecco le prime oratelle e mormore. In modalità notturna si iniziano ad allamare anche boghe e occhiate. Quando si è in competizione, è risaputo che la trance agonistica e l’adrenalina fanno superare qualsiasi condizione avversa, rendendo sin troppo veloce, la percezione dello scorrere del tempo. Si parla di pescate che vanno oltre le 15 prede e di belle mormore prese verso gli ultimi picchetti.
Chi accanto e chi più in lontananza sente all’improvviso il suono di tromba che sancisce la fine dei giochi. Quindi, pesci in busta e si inizia a smontare la postazione. In questa fase si può intuire almeno l’andamento del proprio settore, ma tutto rimane incerto sino alla fine; è uno degli aspetti più affascinanti della nostra disciplina. Finalmente, dopo due anni, ci possiamo radunare per la cena. Si scherza di fronte a un buon pasto caldo e un sano bicchiere di vino. I ragazzi del Maestrale anche quest’anno sono stati impeccabili nell’organizzazione e senza sbagliare un colpo misurano le 323 prede totali. Eccezione fatta per il settimo settore, dove Thomas Federighi (Sandalyon Team Olbia) porta alla pesa 12 pesci, gli unici settori dove si supererano le 10 catture sono i primi tre. Come da previsione il “fondale” ha pagato con un pescato più elevato. Numericamente parlando, Giovanni Catte (Blue Fish Sassari) vince il premio per il maggior numero di catture, ben 16. E più si va avanti nei settori, più aumentano le mormore, ma non le classiche mormorette da 20 centimetri. Si scorgono dei begli esemplari, facendo intuire che la gara sarà incerta sino all’ultimo picchetto pesato. Siamo quasi alla fine, ultimo settore. Dal picchetto 98 vengono misurate “solo” due prede ma una di queste vale a Pietro Carta (Adps Orosei) il premio per la preda più grande, una salpa che va oltre i 350 grammi. La pesatura non è ancora conclusa e come anticipato ecco il colpo di scena. È proprio la fine che andrà a sovvertire la classifica e lascerà l’amaro in bocca, giustamente, a chi stava pregustando la vittoria. Siamo alla postazione numero 100, l’ultima: dalla busta escono fuori 8 pezzi, ma tutti grossi. Bellissime mormore fanno subito capire che l’ago della bilancia sarà parecchio inclinato. 1.174 grammi, al photo finish. Per solo, e sottolineo solo, 30 grammi, Mario Piras (Poseidon 1984 Alghero) “soffia” la vittoria a Thomas Federighi fermo al peso di 1.144 grammi. A completare il podio, Matteo Cossu (Ondalunga Team Calangianus), con 890 grammi. Complimenti a tutti e tre per il bellissimo risultato ottenuto, ma anche a tutti gli altri primi di settore che in ogni caso, anche se con un peso minore, hanno conquistato il proprio settore. Gli ultimi applausi li vogliamo dedicare ai ragazzi del Luogosanto, arrivare alla XIII edizione di un trofeo non è per tutti, e farlo in questi tempi, non tanto sereni, è veramente qualcosa di importante e speciale. Ottimi come sempre nell’organizza- zione gara, dall’inizio alla fine tutto è andato alla perfezione, nessuno si è potuto lamentare. Per tutta la serata si sono sentite soltanto risate, scambi di opinioni e si è vissuto quel sano e onesto clima di agonismo che contraddistingue il nostro sport. Bravi e ancora bravi! Ci vediamo, magari ancora più numerosi, alla prossima edizione.
Commenti ()