Pesce Serra e Bingias
Questo mese parliamo del pesce serra (Pomatomus saltatrix, Linnaeus 1766), appartenete alla famiglia dei Pomatomidi, ordine dei Perciformi. Viene a volte scambiato dai meno attenti per una ricciola (Seriola dumerili) alla quale assomiglia parecchio ma dalla quale si distingue per l’assenza delle due spine poste davanti alla pinna anale tipiche dei carangidi. E’ una specie pelagica, praticamente cosmopolita, presente in Mediterraneo, Oceano Atlantico, Oceano, Oceano indiano e in parte del Sud Pacifico.
Presenta un corpo allungato e possente, con coda biforcuta, caratteristica dei grandi nuotatori. La testa è abbastanza grande, con una bocca importante, dotata di una fila di denti acuminati e molto taglienti. Le pinne dorsali sono due, con la prima che risulta più piccola della seconda. Il dorso è grigio argenteo, con fianchi più chiari e ventre bianco. La sua dimensione massima registrata ufficialmente è di 130 centimetri per 14,4 chili di peso, sebbene la media sia di circa 60 centimetri per 7-8 chili di peso. Vive generalmente lungo le coste, sia rocciose che sabbiose, e lungo i moli frangiflutti dei porti dove, agevolato spesso dalle onde e dalla schiuma, sferra i suoi attacchi sulle prede. I suoi denti sono talmente affilati da tranciare di netto i pesci ed i terminali dei pescatori. A tal proposito ricordo che circa 15 anni fa, mentre facevo pesca subacquea all’Isola Rossa, vicino a Badesi, trovai in superficie un sarago di circa 7 etti agonizzante, tranciato di netto da un morso che mi fece temere per la presenza di uno squalo nei paraggi. Dopo pochi minuti intravidi la sagoma di un grosso serra in lontananza e mi tranquillizzai.
Stefano Farci
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