Pescare Show 2018
Bella, grande, partecipata, caratteristica. Direi un successo. Questa mostra vicentina tra chiari e scuri rende l’idea della potenzialità del settore. Certo le aziende importanti non sono tutte presenti il che fa capire che la crisi non è dimenticata e c’è ancora tanto da lavorare per un rilancio unitario vero e proprio, nonostante il segno più (15%) registrato alla voce “grandi marchi”, dagli organizzatori, Italian exibition group. Pescare Show, è di fatto uno show vero e proprio, uno spazio aperto a tutti, al pubblico (15000 presenze), alle aziende produttrici, a quelle finali del dettaglio e alle associazioni. Un mix che ha convinto gli appassionati, nonostante la paventata “buriana”, a giungere numerosi da ogni parte dello stivale e trovare la hall preferita tra Fishing arena, Boating show, Shopping area e Fly fishing world. Chi ha visitato la fiera per la prima volta, dopo l’iniziale smarrimento e la curiosità soddisfatta per questa o quella novità, avrà a mio avviso apprezzato, almeno notato, l’organizzazione della pesca a mosca, di fatto, per il sottoscritto, il vero protagonista di questa mostra. Un padiglione perfettamente attrezzato con dimostrazioni di ogni genere e un interminabile banco dedicato agli artigiani, ai costruttori di mosche, in uno show live tutto per il pubblico. E direi non solo, visto che tra le varie espressioni del fly fishing, si è notato il “sistema” che si è creato e che naturalmente ha coinvolto tutti gli attori: costruttori, artigiani, negozi e soprattutto il territorio con enti, alberghi e servizi. Il messaggio che passa è chiaro: sport e ambiente. Una lezione per il mare, il quale nonostante le sue innumerevoli realtà, stenta a trovare uno sviluppo comune, stenta a fare... sistema. Altra caratteristica importante e illuminante, per chi ancora non lo avesse messo a fuoco, è la presenza della nautica: barche, diversi gommoni dedicati alla pesca, elettronica e fuoribordo. Tutto incentrato a soddisfare le più maniacali esigenze del pescatore. Tutto in proporzione, naturalmente, ma erano lì, tutte le case più importanti, soprattutto per la strumentazione, da Garmin a Furuno, da Lowrance a Raymarine, a Humminbird. Ognuno con la novità, pronta, che non necessariamente in questo settore è a cadenza annuale. Senza dimenticare la nuova moda: il wrapping. Cioè il rivestimento, più o meno fantasioso, che rende personalizzata, unica e protetta, non solo la barca, ma anche la canna e la cintura, come quelle presentate da Normic e The-O, a sottolineare i mille impieghi di questa nuova prorompente realtà. In Sardegna, per la cronaca, sono già nati dei corsi professionali per la preparazione di tecnici del “boat-wrapping”. Tornando alla luminosa Fishing arena, sempre ben agibile nonostante il pubblico, abbiamo registrato una sodisfazione generale e il desiderio di molti di individuare un’altra posizione nel calendario. L’autunno parrebbe mettere d’accordo tutti (settembre-ottobre). Vedremo cosa succederà anche perchè “Vicenza” è passata di mano ed ha forti legami con Fiera di Rimini. E la Romagna potrebbe anche essere una nuova location, forse in grado di recuperare un po’ di quella centralità che a Vicenza un pochino manca.
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