Pelagici a Tiro
Sullo scorso numero della rivista abbiamo analizzato la pesca offshore in verticale con tutte le sue caratteristiche, prede comprese. In questo appuntamento la situazione non cambia, siamo sempre in barca, ma torniamo a parlare di spinning “nudo e crudo” concentrando le nostre attenzioni sui pelagici. Sono definiti in questo modo i pesci che percorrono grandi distanze: per “dominio pelagico”, infatti, si intende la fascia di mare che va dalla superficie fino alle grandi profondità. Alcune di queste specie possono avvicinarsi alle coste, in particolare per la riproduzione, e questo avviene di solito dalla primavera fino ad autunno inoltrato. Nello specifico stiamo parlando di sgombri, lanzardi, palamite, tombarelli e lampughe che potremo catturare a spinning usando le esche più adatte.
Vivaci e mai domi
Sgombri e lanzardi sono fra le prede più comuni e facili da catturare. In genere, il lanzardo raggiunge al massimo i 60 centimetri di lunghezza e si riproduce da giugno a metà agosto, mentre lo sgombro comune cresce più rapidamente superando i 50 centimetri e la sua fase riproduttiva va da marzo a luglio. Entrambi hanno in comune il corpo abbastanza allungato, anche se il lanzardo ha la testa più appuntita e gli occhi più grandi e la tendenza ad aggregarsi in gruppi piuttosto numerosi che, nei mesi temperati, si spingono nelle acque basse del sottocosta. La loro alimentazione è composta prevalentemente da piccoli pesci-foraggio e crostacei.
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