Partenze da Brividi
di Alessandro Floris
Soffia finalmente il vento fresco. Dopo quasi un mese di calma piatta, per qualche giorno il vento di maestrale muove il mare e l'attività dei pesci, predatori e non, torna ad essere frenetica. Siamo qui, sul corto braccio che da Su Siccu si estende in direzione nord ovest e come ogni anno in questa stagione, siamo alla ricerca della gros-sa cattura. Nel tempo abbiamo impara-to che il porto può sempre regalare delle sorprese inaspettate. Non di rado ci è capitato di catturare grosse lecce in caccia e più di una volta abbiamo avvistato ricciole e fronteggiato (per pochi secondi...) le violentissime partenze di sporadici tonni. La tecnica che utilizziamo è quella della pesca col “vivo”. È una tecnica antica che però continua a dare i suoi frutti. Come esca utilizziamo i pesci di cui si cibano i grossi predatori portuali: muggini. Appena arriviamo a Su Siccu iniziamo a cercare con lo sguardo i grossi branchi di cefali che si muovono incessantemente all'interno del porto di Cagliari. Utilizziamo gli esemplari più grossi che spesso superano il chilo di peso. L'attrezzatura per questo tipo di pesca è necessariamente molto robusta. La canna deve sopportare un “lancetto” di poche decine di metri ma con un'esca pesante e voluminosa. Personalmente preferisco canne non troppo lunghe, più facili da gestire. Il mulinello è del 10000 o superiore.
Continua a leggere sul giornale...
Commenti ()