Parata in Altura
Trainare in altura non sempre significa allontanarsi di venti miglia dalla costa. Da metà giugno a tutto luglio, infatti, si possono insidiare le classiche prede d’altura, quali tonni di branco, tonni alalunga, alletterati e aguglie imperiali nella fascia costiera sulle batimetriche che vanno dai cento ai trecento metri. Questo è il periodo nel quale giovani branchi di tonni e aguglie imperiali si mischiano ai numerosi branchi di gregari, tonnetti e palamite, che cacciano sardine e alici nel sottocosta. È ovvio che le zone da insidiare debbano presentare dei fondali che degradano rapidamente in fondali profondi, ricchi di correnti e fattori nutritivi. La traina d’altura è una vera e propria tecnica a sè stante. Coloro che la praticano sanno che le ore pazientemente spese in ricerca, portano al momento fatidico, quello in cui il cicalino stride e si cerca capire quanto grande e potente sia la preda allamata. Basta questa aspettativa a spingerci ad una nuova avventura. La traina è quasi un’arte. Oltre ad individuare la zona produttiva, dove ci sono i pesci, l’angler deve posizionare una serie di esche, dietro la scia della barca, in modo da attirare le potenziali prede. Inoltre, deve scegliere la giusta velocità della barca e la direzione, in modo che le esche artificiali riproducano gli effetti di un branco di mangianza. E poi ecco che viene l’abboccata, il combattimento e il recupero in barca della preda. Se ciò viene fatto con una piccola imbarcazione, dai ventuno ai ventotto piedi, con equipaggio limitato, tutto assume un sapore particolare, di forte eccitazione (continua sul giornale).
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