Orate nel Golfo
E' l'alba del 5 agosto. Come sempre al mio risveglio controllo i messaggi sul cellulare: tanti, troppi per una mattina normale. Tutti mi annunciano una cattura importante: “Fede, la devi fotografare”. “Ciccio, hanno preso un mostro al Poetto!”... Tra mille ecco una foto che mi manda Marco Anedda. Lo scatto è molto eloquente. Il sole non ha fatto ancora la sua comparsa da dietro i monti di Serpeddì. Il cielo si colora con le calde tonalità dell'alba e le ombre, sino a pochi minuti prima assenti, adesso camminano lunghe sulla sabbia. I fotografi chiamano questa fase del giorno, a cavallo del sorgere del sole, “ora dorata” e mai nome fu così appropriato. Nella foto si riconosce sullo sfondo il mare calmo e l'inconfondibile sagoma dei Sette Fratelli. In primo piano ed in controluce si distingue appena la sagoma di un pescatore che solleva una grossa preda. Il pescatore ha un nome, anzi più d'uno; lo chiamano Cioki, ma sulla patente c'è scritto Simone Spiga. La preda è un'orata, pescata appunto nell'ora... d'orata. Squilla il telefono, è Alessandro Curreli e so già che parleremo di Cioki. Alessandro e Simone sono mol-to amici e un quarto d'ora dopo ci ritroviamo tutti e tre per la festa delle foto. Una festa, una vera festa, vista la curiosità dei tanti bagnanti che dalle prime ore di questa caldissima mattina d'estate affollano la spiaggia. Quasi non riusciamo a scattare le foto, tanta è la felicità di turisti e non, impressionati da una cattura che sfiora i quattro chili. Un'orata di quattro chili è una rarità, certo, ma ogni anno questo evento si ripete e sono tanti i fortunati che riescono a pescare esemplari dai due chili in su, sfruttando le condizioni estive che rendono il golfo di Cagliari il paradiso della pesca all'orata.
Commenti ()